Donne, uomini, bambini anche piccolissimi, provenienti dall'Iraq, l'Aghanistan, la Siria e l'Iran. E' questo il triste quadro dei 71 migranti trovati morti quest'estate in un camion frigo abbandonato su un'autostrada in Austria. Lo ha fornito oggi la polizia austriaca presentando i risultati delle indagini su questa tragedia dei migranti. Fra le vittime vi era anche una famiglia afghana di sei persone, con tre figli di età compresa fra uno e undici anni.
Agghiacciante il referto del medico legale, Johann Fuchs, secondo il quale i migranti non avevano alcuna possibilità di sopravvivere una volta chiusi nella cella frigorifera sigillata del camion. L'aria contenuta nell'angusto spazio di 14 metri cubici era infatti sufficiente per non più di 30-45 minuti. La maggior parte delle persone sono morte poco dopo, ma l'ultima vittima potrebbe aver resistito per tre ore. Non c'è tuttavia indicazione che vi siano state scene di panico, le persone hanno probabilmente perso i sensi prima di morire. Gli inquirenti sono riusciti a identificare 69 delle 71 vittime. Fra loro vi sono 28 iracheni, 21 afghani, 15 siriani e cinque iraniani. C'erano 59 uomini, otto donne e quattro bambini.
La scoperta del camion, il 27 agosto, fu uno choc per tutta l'Europa, sottolineando il dramma dei migranti. Quattro trafficanti bulgari e un afghano sono in attesa di processo per questa vicenda in Ungheria, da dove era partito il camion. La maggior parte dei corpi sono stati traslati nei paesi d'origine per la sepoltura, ma 15 vittime, in maggior parte afghane, riposano a Vienna.