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Morto dopo trapianto, le 5 ipotesi

27 settembre 2017 | 17.01
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(Immagine di repertorio - Fotogramma) - FOTOGRAMMA
(Immagine di repertorio - Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Sono cinque le ipotesi sulla causa della morte dell'uomo deceduto al San Camillo dopo un trapianto di cuore. Ad individuarle un gruppo di esperti - infettivologi, anestesisti, cardiochirurghi - convocati dal presidente del Centro nazionale trapianti, Alessandro Nanni Costa, il 21 settembre 2016, a pochi giorni dalla morte del paziente, avvenuta il 4 settembre. A leggere ai giornalisti il documento finale, realizzato dopo una giornata di confronto tra gli specialisti, il direttore del centro trapianti del San Camillo, Francesco Musumeci, per ricordare "la grande attenzione con cui viene realizzato il programma trapianti", ha precisato.

"La commissione riunita da Nanni Costa - ha aggiunto Musumeci - ha riassunto in 5 ipotesi le potenziali cause di decesso: sindrome di risposta infiammatoria sistemica; endotossina batterica; sindrome da propofol (farmaco anestetico); rigetto iperacuto da anticorpi non anti-Hla; Early graft failure conseguente all'ipertensione polmonare". Sono "le diverse ipotesi. Ma si tratta, appunto, di ipotesi. Certezze non abbiamo. Sappiamo però che il percorso del paziente è stato ottimale, che il cuore ricevuto era in perfette condizioni. Purtroppo l'esito è stato negativo: il rischio zero in un trapianto non esiste, soprattutto in un paziente con condizioni di salute gravemente compromesse come in questo caso", ha concluso Musumeci.

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