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Morto Enzo Carra, il giornalista ex deputato aveva 79 anni

02 febbraio 2023 | 10.45
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Portavoce della Dc, poi parlamentare con la Margherita e quindi con il Pd. Prima ha raccontato la politica come giornalista per quasi vent'anni. Era ricoverato da una settimana al Gemelli, avrebbe compiuto 80 anni ad agosto

Fotogramma
Fotogramma

È morto nella notte a Roma Enzo Carra, giornalista, portavoce della Dc tra il 1989 e il 1992, poi deputato prima della Margherita e poi del Pd. Era ricoverato da una settimana nel reparto di Terapia intensiva del Policlinico Gemelli a causa di una crisi respiratoria. Avrebbe compiuto 80 anni il prossimo 8 agosto.

Divenuto, suo malgrado, l'immagine di una delle pagine più buie dell'inchiesta 'Mani pulite', arrestato e trascinato in tribunale con gli schiavettoni ai polsi a favore di fotografi e cameramen, simbolo dei danni che può procurare il perverso circuito mediatico-giudiziario. Enzo Carra ha raccontato la politica come giornalista per quasi vent'anni, prima di diventarne un protagonista come portavoce della Dc e quindi come parlamentare di area centrista.

Nato a Roma l'8 agosto del 1943, già a 22 anni inizia a scrivere occupandosi di critica cinematografica, fondando anche un giornale dal titolo 'Il Dramma'. Poi nel '70 l'approdo a 'Il Tempo', dove rimane fino al 1987, firma di punta delle pagine politiche.

Negli anni del Caf, con l'avvento alla guida della Dc di Arnaldo Forlani nel 1989, diventa il portavoce del partito, poi coinvolto, suo malgrado, nell'inchiesta relativa alla maxi tangente Enimont, accusato di falsa testimonianza. Una vicenda che, anche e soprattutto per le modalità che portano al suo arresto nell'inverno del 1993, segna la sua vita e quella della sua famiglia.

"Mio figlio -racconterà in un'intervista in occasione dei trent'anni di Tangentopoli- veniva villaneggiato a scuola e fece molta fatica a riprendersi. Io mi rimisi in carreggiata grazie a un amico psichiatra. Volevo andare via, mia moglie insisteva perché rimanessimo in Italia, ricominciai a lavorare solo due anni dopo grazie a Minoli".

Condannato definitivamente nel 1995 e poi riabilitato nel 2004, torna dunque all'attività giornalistica, autore per la Rai di numerose inchieste televisive, tra cui un reportage a Cuba immediatamente dopo la visita di Papa Giovanni Paolo II, un'intervista a Gheddafi durante l'embargo alla Libia e quella che sarà l'ultima intervista a Madre Teresa di Calcutta.

Tuttavia non riesce a resistere al richiamo della politica e nel 2001 viene eletto alla Camera con la Margherita (sarà relatore di minoranza della legge Gasparri in materia di telecomunicazioni), confermato nel 2006 e poi nel 2008. Entrato nel frattempo nel Pd dopo la fusione tra Ds e Margherita, lo lascerà nel 2010 per approdare nell'Unione di centro. Prima di lasciare la Camera riuscirà a vedere approvata come relatore la legge sull'equo compenso per i giornalisti precari.

"Mani pulite -scrive Carra nel 1999 nel libro 'Il caso Citaristi' (il tesoriere della Dc), edito da Sellerio- fu in ultima analisi un piccolo squarcio nei nostri vizi pubblici e privati; poteva essere una grande occasione per metterli sotto accusa questi vizi, insieme ai corrotti e ai corruttori. È stata una grande occasione mancata per cambiare le regole e i comportamenti nella nostra società. Si è fatta da qualche parte una serena autocritica? Con un’eccezionale prova dell’italianissima arte di arrangiarsi il cammino è ripreso come prima, o quasi".

IL CORDOGLIO - "Un uomo buono, colto, intelligente. Un pezzo di storia della Democrazia cristiana e un testimone di cosa deve essere la politica. Per me e per molti di noi un amico vero che ci mancherà", così il senatore Democratico Dario Franceschini, sulla scomparsa di Carra.

"Oggi ci lascia un autentico gentiluomo. Enzo lo era nella vita privata e in quella politica. Persona riservata, non amante del clamore, ha patito con profonda sofferenza la gogna mediatica frutto della furia giustizialista. E l’ha vissuta con profonda dignità e con il rispetto delle Istituzioni". Lo afferma il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa. "Abbiamo avuto l’orgoglio di averlo avuto tra i nostri parlamentari in cui si e’ distinto per la sua capacità di essere un punto di riferimento, anche per i giovani parlamentari, per la sue doti umane e per la sua abilità di sintesi. A nome della comunità dell’Udc esprimo le più sentite condoglianze alla sua famiglia. Ciao Enzo!".

"Ci ha lasciato Enzo Carra. Giornalista, intellettuale, politico, ma soprattutto un grande notista politico, capace di interpretare con acume e lungimiranza il quadro politico e di saper cogliere come pochi l'essenza del dibattito pubblico. Ci lascia un gentiluomo e un amico, con cui fino alle ultime ore ci siamo confrontati e riuniti per la pubblicazione del suo ultimo libro in uscita proprio oggi, 'L'ultima Repubblica' (Eurilink University Press). La sua scomparsa provoca un grande vuoto nel panorama giornalistico e politico del nostro Paese. In questo momento di immenso dolore siamo vicini alla moglie Olga e al figlio Giorgio". Lo affermano l'ex deputato Michele Anzaldi e l'ex ministro Enzo Scotti.

"Addio a Enzo Carra che non va ricordato solo per la gogna mediatica inflittagli dai barbari,ma soprattutto per la finezza intellettuale che ritroveremo anche nel suo ultimo libro in uscita proprio oggi, 'L'ultima Repubblica'". Così sui social Gianfranco Rotondi, parlamentare di Fdi.

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