Gioca a taglia e incolla con le paper dolls Jeremy Scott, direttore artistico di Moschino che prende ispirazione ai figurini disegnati a mano sulla carta, in due dimensioni, completi di guardaroba personale illustrato. Esaltata da dettagli trompe l’oeil, decorazioni illustrate e da un motivo ricorrente che ricorda i tabs ai lati delle paper dolls, la collezione dedicata alla prossima primavera estate sottolinea l'interazione tra verità e alterazione.
Lo show si apre con un lungo abito aderente con spalline sottili, che sul fondo imita il piedistallo pieghevole delle bambole di carta, mentre la parte frontale è illustrata come se la modella fosse in déshabillé, con indosso solo reggiseno e culottes nere. I primi look evocano l’iconografia di Franco Moschino: i suoi pois rossi e neri, le catene, il simbolo della pace, gli orsi. Ma le perle sono piatte, i gioielli sono dipinti e gli orsi non sono lì. Il gusto è agitato come un flacone, con spirito sovversivo e ironico. Con un tocco di irriverenza Dada.
Il finale è un carosello di abiti da sera surreali. Ruche, fiocchi e drappeggi si cristallizzano sulle ragazze. Una percezione 3D per una realtà 2D. Sul davanti ricami, strass e colori con un effetto iper-reale. Sul dietro, però, il vuoto. proprio come per le paper dolls.