La richiesta di un voto segreto sull'autorizzazione all'arresto di Giancarlo Galan, coinvolto nello scandalo del Mose, "darebbe il via a chissà quali danze della larga maggioranza della contro-riforma del Senato. Noi, in ogni caso, e come sempre, siamo per il voto palese". Così il M5S della Camera in un post sul blog di Beppe Grillo.
"A Venezia, per la costruzione del Mose, si pagava la 'tassa Galan': circa un milione di euro l'anno secondo quanto testimoniato da chi tirava fuori i soldi, e cioè Giovanni Mazzacurati, presidente del Consorzio Venezia Nuova. E confermato anche da chi li incassava, la segretaria di Galan, Claudia Minutillo, che ha definito il tutto come un 'sistema'. Questo -sottolinea il M5S- dicono le carte dell'inchiesta della Procura di Venezia per cui, forse, non è un caso che sia stato chiesto l'arresto di Galan, già presidente del Veneto e oggi deputato di Forza Italia".
"Arresto che, però, deve passare dal voto dei suoi stessi colleghi alla Camera. In giunta è stato dato il via libera, in aula (domani giovedì 17 luglio alle 11) si vedrà. Si sono rincorse voci che volevano l'ex ministro oggetto di scambio anche nell'ormai famigerato patto del Nazareno, sempre più contenitore di ogni nefandezza e inciucio", conclude il M5S.