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Mps, nuovo Ad in tempi brevi. Si stringe su Morelli

09 settembre 2016 | 17.47
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Tempi stretti per la nomina del nuovo amministratore delegato di Mps. Si lavora in queste ore per stringere sulla candidatura che in questo momento appare in pole position, quella del numero di uno di Merrill Lynch in Italia, Marco Morelli. E c'è anche chi si spinge a ipotizzare che il cda possa riunirsi già domenica a borsa chiusa per poter annunciare il nome della nuova guida operativa in apertura dei mercati lunedì.

Il profilo di Morelli, che comunque non è l'unico candidato preso in considerazione, corrisponde ai requisiti che vengono considerati indispensabili per il successore di Fabrizio Viola: serve un manager che, oltre ad avere esperienza internazionale, conosca la banca e anche il piano concordato con la Bce per la cessione delle sofferenze e il conseguente aumento di capitale. Un piano che rappresenta una strada obbligata. "Esiste un solo piano, ed è quello", fanno infatti notare fonti del Tesoro. Indicazione, questa, che viene rafforzata dalle parole 'in chiaro' del sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta: "Aspettiamo il nuovo amministratore delegato. Penso che con lui ci sarà una fase di consolidamento del piano", dice, interpellato dall'Adnkronos.

Ad escludere soluzioni alternative rispetto al piano concordato con la Bce è anche Klaus Regling, primo direttore generale dell'Esm, che da Bratislava smentisce l'ipotesi di un intervento dello European Stability Mechanism in un piano a sostegno di Banca Mps. "L'ho vista sulla stampa italiana, ma è l'unico luogo in cui l'ho vista. Ci sono fondi dell'Esm disponibili per essere iniettati in singole banche e non credo proprio che accadrà", anche perché "richiederebbe l'unanimità del board dei governatori. Ma ripeto, non se ne è discusso se non sui media italiani".

A spingere per una soluzione in tempi rapidi sono anche Fondazione Mps e sindacati, preoccupati che uno stallo possa aggravare le condizioni della banca. E' necessario arrivare "quanto prima alla individuazione condivisa di una professionalità di alto profilo" che "dovrà affrontare le importanti sfide future a partire dall’attuazione del piano industriale, al fine di creare valore per gli azionisti e soprattutto per l’economia del nostro paese e per il territorio di riferimento", mette nero su bianco l'Ente senese, ricordando "l’eccezionale impegno, professionalità e competenza" con cui in questi anni Viola ha guidato Banca Monte dei Paschi di Siena in "un difficilissimo contesto economico-finanziario nazionale e internazionale, riportando l’Istituto all’utile e presentando un piano industriale per la soluzione strutturale e definitiva dei crediti in sofferenza".

Altrettanto deciso, anche se più critico, l'approccio dei sindacati. "Ancora una volta dobbiamo registrare tanta, troppa approssimazione nella vicenda della nostra banca. Un’approssimazione dimostrata sia dall’organo amministrativo sia dai soci che dovrebbero averne il controllo”, attacca Franco Casini, segretario del coordinamento Fabi del Gruppo Mps, auspicando che "si proceda immediatamente alla nomina del nuovo amministratore delegato" e promettendo un confronto "nel rispetto dei ruoli ma senza fare sconti a nessuno".

Tutte le sigle sindacali presenti in banca, del resto, in un incontro con il presidente Massimo Tononi, hanno espresso "forte preoccupazione" sul futuro della banca, chiedendo che "si risolva nel più breve tempo possibile la situazione di incertezza creata dalle dimissioni dell'amministratore delegato".

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