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Muro contro muro

20 febbraio 2018 | 08.08
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Muro contro muro

Che abbia definito o meno 'gentaglia' la Embraco nella trattativa per lo stabilimento di Riva di Chieri poco importa. Il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda afferma di aver detto 'gent' e di essersi corretto ma ''detto questo - ha aggiunto - la sostanza non cambia perché il comportamento è totalmente inaccettabile''. Insomma, adesso tra il governo e la società brasiliana del gruppo Whirlpool è davvero scontro. La conferma dei 500 licenziamenti e il rifiuto di attivare la cassa integrazione “conferma un atteggiamento di totale irresponsabilità", sono le parole di Calenda che ha annunciato di volerne parlare con la Commissaria europea Vestager.

La proposta, da parte del governo, era quella di dare "la possibilità attraverso la cig di cercare una reindustrializzazione che è possibile perché ci sono delle proposte", spiega il ministro aggiungendo: "Avevano preso questo impegno con me, insieme siamo andati dai sindacati, abbiamo confermato l'impegno e poi hanno incominciato un balletto di retromarcia, di interpretazioni, i loro consulenti, peraltro italiani, hanno incominciato a dire no attenzione, non potete accedere alla cassa". Oggi inoltre, prosegue Calenda, "gli ho detto vi faccio io una lettera in cui vi garantisco che avete tutti i requisiti per accedere alla cassa, vi rassicuro da questo punto di vista e la risposta è stata no perché abbiamo già annunciato ai mercati che licenziamo e io non li ho voluti incontrare e li ho mandati a casa perché è un modo di fare che è del tutto inaccettabile''.

PRESIDIO DEI LAVORATORI - Tra i lavoratori dell'Embraco di Riva di Chieri c'è tanta delusione e tanta rabbia. "Delusione - spiega all'Adnkronos Michele De Luca rsu della Uilm - perché dall'azienda non ci aspettavamo questo tipo di trattamento e rabbia perché dopo tanti giorni di lotta non siamo riusciti a conquistare nulla''. Gli operai, che nella mattinata di ieri in corteo avevano bloccato la rotonda sulla statale che collega Asti a Torino, si sono radunati in presidio davanti ai cancelli dello stabilimento e hanno prolungato da 4 a 8 le ore di sciopero.

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