Via le parole "negro", "selvaggio", "nano" e "ottentotto" dalle didascalie delle opere d'arte. Lo ha deciso il Museo d'arte nazionale della Danimarca, che ha sede nella capitale Copenhagen. La galleria, ha spiegato Peter Norgaard Larsen, direttore delle collezioni, ha realizzato un aggiornamento dei "termini coloniali" in voga nell'Ottocento e nella prima metà del Novecento ma che per la mentalità di oggi risultano offensivi, razzisti o sessisti. La modifica delle didascalie riscritte con parole politically correct ha riguardato finora 14 opere eseguite fra il 1609 al 1959. La parola "negro", ad esempio, è stata sostituita con "africano".
Il Museo d'arte nazionale della Danimarca ha precisato di aver preso questa decisione ispirandosi a un'iniziativa analoga, la prima del genere, attuata nell'autunno scorso dal Rijksmuseum, il celebre museo di Amsterdam che conserva capolavori di Johannes Vermeer e Rembrandt. Il Rijksmuseum ha già modificato le didascalie di 200 quadri.