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Musica: Muti, torno alla Scala senza rancore

11 maggio 2016 | 13.20
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Riccardo Muti sul podio (Foto Fotogramma)
Riccardo Muti sul podio (Foto Fotogramma)

Il Maestro Muti dirigerà la Chicago Symphony Orchestra al Teatro alla Scala con due programmi il 20 e 21 gennaio 2017 nell’ambito del tour europeo dell’orchestra. Intanto a giugno il Museo Teatrale alla Scala dedica a Muti una mostra, a cura di Lorenzo Arruga, che ripercorre le tappe principali della sua attività al Teatro alla Scala. Una mostra e due concerti, dunque, dopo anni di assenza e Muti parla per la prima volta del suo ritorno alla Scala affermando che "nonostante la fine improvvisa del rapporto, oggi non ho nessun rancore verso il teatro", dice il Maestro in una intervista a 'Classic Voice' in edicola da venerdì, che gli dedica la copertina del numero di maggio.

Da Chicago Muti chiarisce i motivi che lo hanno indotto ad accettare la proposta del sovrintendente Pereira di allestire una mostra a lui dedicata in occasione dei 75 anni, che compirà il prossimo 28 luglio, unico caso, finora, di una mostra allestita dalla Scala su un direttore in attività. La mostra aprirà il 6 giugno, ma la sera del 5 il Maestro incontrerà il pubblico nella sala del Piermarini "per parlare alle nuove generazioni", spiega, "e per ricordare alle vecchie il mio lavoro ventennale alla Scala, compreso l’accento sulla quantità di musica contemporanea che ho diretto a Milano. Questa mostra dirà la verità su quello che ho fatto". Nell’ampia intervista Muti affronta i suoi attuali rapporti con la dirigenza scaligera e dopo aver affermato di non nutrire rancori aggiunge che "ognuno di noi può commettere errori, però una cosa me la riconosco: di aver dato in quegli anni tutto me stesso. Si vede dal repertorio sinfonico e operistico che ho diretto e dalla qualità dell’orchestra".

Il Maestro ripercorre i venti anni di direzione musicale della Scala, ricordando i risultati artistici più rilevanti, i progetti che hanno qualificato la 'sua' Scala rispetto al passato, il rapporto con artisti, pubblico e critica; e rivela che dopo i concerti con la Sinfonica di Chicago, la possibilità di un ritorno sul podio scaligero per una produzione d’opera, che richiederebbe un periodo molto esteso di permanenza a Milano, è soprattutto questione di calendario. "Per ritornare alla Scala, ammesso che io abbia intenzione e, ripeto, non ho niente contro il teatro, devo trovare lo spazio. Per trovare lo spazio", puntualizza Muti, "devo cancellare delle cose perché il mio calendario è già avanti di diversi anni. Non sono un disoccupato, insomma". I concerti di gennaio saranno, intanto, il primo ritorno al Piermarini del Maestro, che del Teatro è stato Direttore Musicale dal 1986 al 2005, dopo il concerto del 2 maggio 2005 con i Wiener Philharmoniker. Per la Chicago Symphony, che è considerata tra le migliori orchestre del mondo e di cui Riccardo Muti ha assunto la direzione nel 2010, si tratterà della terza presenza alla Scala dopo i concerti diretti da Sir Georg Solti per la Stagione Sinfonica nel 1971 e nel 1981.

"Dalla prima conferenza stampa come Sovrintendente ho sottolineato insieme a Riccardo Chailly -ha commentato il Sovrintendente Alexander Pereira- la necessità che alla Scala dirigano i più grandi direttori del mondo, ed in particolare chi è entrato nella storia del Teatro dando un contributo artistico straordinario come Riccardo Muti. Dopo la mostra per i suoi 75 anni Riccardo Muti sarà al Piermarini nel 2017 per due concerti con la Chicago Symphony Orchestra: un momento atteso dalla città e da tutti gli amanti della musica".

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