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Mediobanca: Nagel, per Creditis interessati a partnership o acquisizione

27 ottobre 2017 | 10.42
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Mediobanca - Mediobanca
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Mediobanca, attraverso Compass, è disponibile a valutare sia una partnership che un'acquisizione di Creditis, la società del credito al consumo messa in vendita da Banca Carige nel suo piano. "Noi siamo disponibili alle condizioni che sono realistiche dal punto di vista del ritorno dell’investimento a fare entrambe le cose. Generalmente Compass  è più interessata ad un accordo distributivo ma è aperta anche a valutare questa seconda ipotesi", cioè di un'acquisizione dell'intera Creditis. A spiegarlo in conference call con le agenzie di stampa è Alberto Nagel, ad di Mediobanca.

Quanto all'ipotesi dell'ingresso del gruppo nel consorzio di garanzia per l'aumento di capitale ormai prossimo della banca ligure, "non posso commentare un nostro coinvolgimento potenziale verso una controparte", spiega.

Sul credito al consumo, "siamo sempre interessati a capire se possiamo fare partnership con banche, compresa Carige". In questo ambito, "siamo in competizione con tanti soggetti, anche non bancari, ed è importante avere una certa disciplina nelle condizioni a cui si può lavorare nel lungo termine", spiega Nagel.

Ciò che è stato notato "è che le partnership con Compass portano a un aumento molto importante dell’erogato perché Compass è in condizione di accettare in 48 ore quasi due terzi delle richieste di finanziamento che arrivano dal network bancario, con evidenti benefici: aumentano - sottolinea - i volumi di credito e si ricevono commissioni senza rischio di credito. Se la controparte vede una collaborazione di medio-lungo termine, quella è un’opportunità".

Sul piano messo appunto da Carige, che ha concluso con successo la prima fase, quella di Lme, lo scambio di bond subordinati con bond senior, "il mio auspicio è che anche quel dossier trovi positiva conclusione". Da un punto di vista generale, osserva, "tenuto conto dei nostri riscontri sia italiani che esteri, c’è un mood particolarmente positivo degli investitori americani nel ribilanciare i loro portafogli reinvestendo in Europa e anche nelle banche sud europee". Secondo Nagel, l'effetto dell'Addendum Bce "è giù stato assorbito e io credo che ci sia un mood positivo sul mercato per l'equity e il mondo bancario".

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