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Napoli dice no alla Curia nella Deputazione di San Gennaro, intrigo sull'oro del patrono

07 marzo 2016 | 08.49
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Protesta dei fedeli contro il decreto del Viminale che modifica l'assetto della Deputazione custode del tesoro di san Gennaro (FOTOGRAMMA) - (FOTOGRAMMA)
Protesta dei fedeli contro il decreto del Viminale che modifica l'assetto della Deputazione custode del tesoro di san Gennaro (FOTOGRAMMA) - (FOTOGRAMMA)

Appelli, una petizione popolare, interrogazioni parlamentari, proteste: San Gennaro si ritrova nel mezzo di un intrigo politico-religioso.

In questo weekend diverse centinaia di persone - molte delle quali 'armate' di fazzoletti bianchi - si sono radunate nel piazzale antistante il Duomo di Napoli per manifestare contro il decreto che, dopo oltre 400 anni, muterebbe la composizione della Deputazione di San Gennaro, che dal 1601 tutela la cappella e il tesoro del Santo patrono.

Proprio all'anno nel quale fu istituita è dedicato il grande striscione esposto all'esterno del Duomo: 'Autonomi dal 1601'. La Deputazione è un istituto civico composto da due rappresentanti per ognuno dei sei 'sedili cittadini' (cinque dei nobili e uno del popolo) e, con un decreto firmato a fine gennaio, è stata equiparata per decreto a ente sotto la vigilanza dello Stato e dei rappresentanti ecclesiastici.

Per questo esponenti di associazioni e movimenti, consiglieri regionali e comunali, rappresentanti parlamentari e regionali, facce note come quella dello scrittore Maurizio De Giovanni ma anche semplici cittadini, tutti sono d'accordo nel dire 'NO' alla possibilità che la Curia, questi gli effetti di un decreto del Viminale, possa eleggere membri nell'organo laico presieduto dal sindaco di Napoli.

Paolo Iorio, direttore del Museo del Tesoro di San Gennaro, plaude all'iniziativa spontanea e parla di "grande mobilitazione civica e sociale di Napoli e dei suoi cittadini" che "hanno capito quanto sia importante la propria appartenenza e la propria identità, conquistata nel corso dei secoli".

Riccardo Imperiali di Francavilla, uno dei membri della Deputazione, ricorda che "San Gennaro è un'istituzione laica unica al mondo, un incrocio eccezionale tra fede e laicità e dobbiamo fare in modo di non sporcarlo". Ad Alfano, spiega, "risponderemo per vie legali, da 3 anni abbiano depositato una bozza di statuto alla quale il ministero non ci ha dato risposta".

E scende in campo anche la politica. I parlamentari campani del Movimento 5 stelle, prima firmataria Vega Colonnese, hanno presentato una interrogazione alla Camera per chiedere "chiarezza e tutela della Deputazione della cappella del tesoro di San Gennaro, equiparata per decreto a ente sotto la vigilanza dello Stato e dei rappresentanti ecclesiastici" si legge nel testo.

Un richiesta inviata al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro dell'Interno Angelino Alfano in merito all'entrata di rappresentanti della Curia di Napoli nell'istituzione storica che custodisce il Santo patrono: "Vogliamo conoscere i motivi che hanno spinto il governo ad adottare un decreto che modifica in modo unilaterale la composizione di un'istituzione così importante, anche simbolicamente, per la città di Napoli", proseguono i deputati 5 stelle.

Nell'atto parlamentare, inoltre, si chiede al ministro: "Come intenda intervenire concretamente per tutelare l'indipendenza, l'autonomia, la tradizione, la storia di un'istituzione connessa con il sentimento del popolo della città di Napoli".

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