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Napoli, si ripete miracolo San Gennaro: sangue sciolto

19 settembre 2022 | 09.39
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L'annuncio è stato accompagnato dal tradizionale sventolio di un fazzoletto bianco

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

Si è ripetuto il miracolo di San Gennaro. Alle 9,27 l'arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia ha annunciato ai fedeli presenti nel Duomo l'avvenuta liquefazione del sangue del Santo patrono. L'annuncio è stato accompagnato dal tradizionale sventolio di un fazzoletto bianco da parte di un membro delegato della Deputazione di San Gennaro e dall'applauso dei tanti fedeli presenti nel Duomo.

"Il segno del sangue, ancora una volta". Queste le parole con le quali l'arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, ha annunciato ai fedeli nel Duomo l'avvenuto prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro. Il sangue è apparso liquido già nel momento in cui l'ampolla con il sangue del Santo patrono della città è stata estratta dalla cassaforte nella Cappella del Tesoro di San Gennaro.

"Non nascondiamoci la verità: sono tanti in questo periodo storico i motivi per essere preoccupati, le ragioni per cui scoraggiarsi. Dalla guerra alla crisi energetica, da una pandemia globale al male endemico della criminalità locale. Ma non dimentichiamo neanche che, dinanzi alle difficoltà della storia, spesso a pagare sono quasi sempre gli ultimi, i poveri, i più piccoli, anche di età! Questa nostra città metropolitana ha bisogno di un sangue vivo, di una nuova linfa d’amore, di una nuova speranza- E questo che oggi il Signore ci chiede e Gennaro ci domanda", ha detto don Mimmo Battaglia, nella sua omelia pronunciata dall'altare del Duomo in occasione delle celebrazioni di San Gennaro, Santo patrono della città.

"Ricordo quando tanti anni fa nella mia terra vidi per la prima volta il film 'Scugnizzi' - ha aggiunto l'arcivescovo - ero diventato prete da un anno. In quel tempo già conoscevo Napoli, ma poco. E gli scugnizzi a cui pensavo erano quelli che, come prete, incontravo ogni giorno, giovani, adolescenti in difficoltà. Alcuni poi li avrei incontrati più avanti, caduti nel tunnel della droga. Non vi nascondo che in quest’ultimo anno e mezzo, passeggiando per le vie del centro storico o recandomi in visita nelle parrocchie, in carcere o nelle associazioni, tante volte mi è venuto in mente quel film. E, in particolare, incontrando tante persone, di ogni ceto e condizione sociale, spesso canticchiavo silenziosamente, nella mia testa, una canzone: 'Gente, magnifica gente, vicina e distante, dalla nostra realtà, gente, magnifica gente di questa città; gente che vede e che sente, e fa finta di niente,per non sporcarsi, gente, magnifica gente di questa città'. Fratelli e sorelle, dobbiamo ammettere che a distanza di anni questa canzone è ancora tanto vera".

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