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Napolitano: contro violenti intransigenza

08 maggio 2014 | 17.05
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Napolitano: contro violenti intransigenza

"Chi si presenta con le spranghe, chi si presenta con le bombe-carta, chi attacca, e attacca senza scrupolo anche sapendo di poter colpire molto gravemente, e chi incendia e devasta: su questo ci deve essere una intransigenza assoluta, un rigore di cui" le forze di Polizia sono "l'espressione più importante e nello stesso tempo più esposta". Così Giorgio Napolitano, durante l'incontro con il capo della Polizia, Alessandro Pansa al Quirinale, fa riferimento, senza citarli, agli scontri di sabato 3 maggio fuori dallo stadio Olimpico. "Le forze di polizia meritano, il riconoscimento e il rispetto che la grande maggioranza degli italiani nutre per loro", ha aggiunto il Capo dello Stato che mette in guardia sull'alimentare "un clima di diffidenza nei confronti delle forze di polizia e specificamente della Polizia di Stato, specie viste nel momento del loro impiego in servizio di ordine pubblico".

Violenze in piazza e negli stadi, definite "inammissibili e inaccettabili". da Napolitano, per cui è indispensabile fermare le aggressioni contro le Forze dell'ordine e contro i partiti.

"Oggi abbiamo dei focolai di violenza e dei nuclei di aggressività", continua il presidente della Repubblica, che "sono molto pericolosi e che, in ultima istanza, rappresentano una minaccia per tutto l'ordinamento".

Per il capo della polizia, il prefetto Alessandro Pansa "situazioni come quella non si dovranno più ripetere" . "Negli ultimi dodici mesi - ricorda Pansa - abbiamo arrestato 128 supporter rispetto ai 41 dell'anno precedente, e a breve - annuncia - individueremo nuove e piu' incisive forme di contrasto".

Sta per arrivare, fa sapere ancora Pansa, il lavoro che definirà un regolamento con valore normativo per la gestione dell'ordine pubblico con "regole chiare e vincolanti" che hanno l'obiettivo di tutelare sia i cittadini che manifestano sia gli uomini delle forze dell'ordine impegnati nei servizi di ordine pubblico. "Sono certo - ha proseguito - che grazie alle regole di ingaggio la situazione migliorerà per tutti, forze dell'ordine e manifestanti. Saremo severi contro eventuali atti di violenza ingiustificabile da parte di chi deve operare sul fronte della pubblica sicurezza''. ''Nello stesso tempo - ha rimarcato il capo della Polizia - non dovrebbe più essere tollerabile che a manifestazioni autorizzate debbano prendere parte impunemente persone mascherate e armate. Questo comportamento andrebbe adeguatamente sanzionato, anche se non spetta a noi una tale decisione, che posso solo auspicare".

Nel suo intervento, dal canto suo, il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha detto: "Quello che si è concluso è stato un anno di importanti successi. Voglio congratularmi con il capo della Polizia, prefetto Alessandro Pansa, e con gli uomini e le donne che ogni giorno mettono a riscvhio la propria vita per difendere la legalità e la democrazia. Mai accetterò pretesti per attaccare le forze dell'ordine". "Sappiamo distinguere l'eventuale errore di uno dal comportamento sano di tutti - ha sottolineato - E sappiamo che dietro l'errore di uno c'è a volte la sottoposizione a una pressione, ma è forte la capacità di tenere saldi i nervi nella gestione dell'ordine pubblico, di sopportare le provocazioni e le violenze dei 'pacifici' manifestanti che arrivano in piazza con sassi e bastoni".

Quanto alla sicurezza, ''Abbiamo avuto 10.325 manifestazioni di piazza, e il nostro Paese ha retto alla grande le questioni di ordine pubblico", ha detto ancora Alfano aggiungendo: "Abbiamo fermenti di vario genere che non si sono sopiti, come dimostrano i movimenti no Tav, e strane alleanze" come si è visto a Roma quando "accanto ai manifestanti per il diritto ala casa, c'erano persone infiltratesi". Situazioni che non hanno preoccupato sotto l'aspetto dell'ordine pubblico, quanto per ''la presenza di infiltrati''.

Dal canto suo il presidente della Repubblica - in un messaggio - ha rinnovato "alle donne e agli uomini della Polizia di Stato i sentimenti di vicinanza e di gratitudine di tutto il Paese per l'encomiabile impegno che essi giornalmente pongono nella tutela della sicurezza pubblica, delle civiche libertà e dei diritti dei cittadini. E' un lavoro difficile e rischioso, non sempre gratificato, per il quale la comunità nazionale avverte di poter contare sulla elevata professionalità, sullo spirito di abnegazione e sullo spiccato senso del dovere degli appartenenti alla Polizia di Stato, presidio irrinunciabile in uno Stato democratico, che va costantemente curato e valorizzato''.

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