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Napolitano: "Fine del mandato imminente". Grillo: "Deve costituirsi non dimettersi"

18 dicembre 2014 | 11.34
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Il presidente della Repubblica, nel suo intervento per gli auguri al Corpo Diplomatico in Quirinale, sottolinea l'intenzione di lasciare il Colle

Giorgio Napolitano(Infophoto)
Giorgio Napolitano(Infophoto)

Giorgio Napolitano conferma che il suo mandato presidenziale è quasi giunto al termine: ''La prossima fine di questo anno 2014 - dice il Capo dello Stato in occasione della presentazione degli auguri del Corpo Diplomatico al Quirinale - e 'imminente conclusione del mio mandato' presidenziale, inevitabilmente ci portano a svolgere alcune considerazioni sul periodo complesso e travagliato che stanno attraversando l'Italia, l'Europa ed il mondo''.

A proposito del governo guidato da Matteo Renzi, Napolitano evidenzia il fatto che sta compiendo ''un ampio e coraggioso sforzo'' per ''eliminare alcuni nodi e correggere mali antichi che hanno negli ultimi decenni frenato lo sviluppo del Paese e sbilanciato la struttura stessa della società italiana e del suo sistema politico e rappresentativo''. Si tratta, di "un'opera difficile e non priva di incognite, quella avviata e portata avanti dal presidente Renzi e dal governo. Ma vi potevano essere alternative per chi, come noi, crede nelle potenzialità di questo Paese, nel ruolo che deve rivestire in Europa, negli ideali che vuole portare e nella missione di pace che vuole svolgere nel mondo?''.

Nel corso del semestre di presidenza italiana dell'Ue, che si avvia a conclusione, il nostro Paese ''è riuscito - tiene a ricordare il capo dello Stato - a far comprendere che gli epocali fenomeni migratori connessi con i tragici eventi in Medio Oriente e in Africa costituiscono una vera emergenza europea e che come tale vanno affrontati, mentre sulle sole coste italiane sono stati quest'anno tratti in salvo 170mila uomini, donne e bambini in fuga dalla guerra, dalle violenze e dalla fame''.

Il presidente parla anche del riavvicinamento tra Stati Uniti e Cuba: è "una svolta nei rapporti tra i due Paesi, una svolta - dice - dovuta anche alla illuminata mediazione della Santa Sede, che possiamo ben definire storica, ricordando le drammatiche tensioni che in quell'area opposero le due superpotenze che si confrontavano in un mondo rigidamente diviso in blocchi''.

Napolitano inviata poi a ''fare ogni sforzo per evitare che la doverosa contrapposizione verso chi esercita la violenza terroristica e cerca oggi di imporre una visione del mondo fanatica, arcaica e oscurantista venga percepita come una contrapposizione tra Occidente e Islam''. ''Noi - aggiunge - riteniamo di essere dalla stessa parte dell'Islam, l'Islam colto, aperto e civile che ha lasciato una traccia profonda nella storia del mondo e che ancora, ne sono certo, darà un contributo importante al cammino dell'umanità''.

Parlando poi di Europa, Napolitano sottolinea come sia "innegabile che la Commissione Juncker abbia un profilo più nettamente sovranazionale e si ponga obiettivi ambiziosi per rispondere alle sfide comuni in una chiave certamente più 'politica' di quelle che l'hanno preceduta''. Per il presidente l'Europa, ''sia pur lentamente e con difficoltà e contrasti, inizia a considerare se stessa e a funzionare come un'entità politica unitaria, in cui pur convivono tanti e diversissimi approcci, interessi, identità culturali, valori e aspirazioni''.

Il premier Matteo Renzi, parlando con i giornalisti a Bruxelles al termine di una conferenza, si è detto convinto che "quando dovremo sostituire il presidente della Repubblica, non avremo problemi''. E ha aggiunto: ''Credo che il Parlamento abbia imparato la lezione del 2013 sono assolutamente convinto che il Parlamento farà quello che deve fare nei tempi stabiliti''.

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