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Napolitano: Romani, nella sua lettera non nega e non convince

10 febbraio 2014 | 20.13
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"Il Presidente Napolitano nella sua lettera in risposta al 'Corriere della Sera', e non agli italiani come forse sarebbe stato più opportuno, per quanto si tratti di un importante quotidiano nazionale, non nega la tesi dell'economista Friedman, né riesce, pur adducendo giustificazioni e precisazioni temporali, a convincere del tutto. È infatti storia, che al G20 di Cannes il Governo si presentò a mani vuote perché il Presidente Napolitano non firmò il decreto legge che anticipava alcuni degli interventi richiesti dall'Europa. In quel periodo, è noto, il Capo dello Stato non era certo generoso nella firma dei decreti legge come lo fu con il governo tecnico". Lo dichiara il presidente dei senatori Fi-Pdl, Paolo Romani.

"Ciò che colpisce -aggiunge- è l'assoluta sottovalutazione di affermazioni e testimonianze di persone non certo vicine al centrodestra che ricostruiscono un periodo preciso di quel 2011, ignorato nella sua lettera dal Capo dello Stato. Napolitano non è chiaro nemmeno sulla strana vicenda del professor Monti, spiega di averlo nominato senatore a vita in quanto punto di riferimento per le sue analisi sulle colonne del 'Corriere della Sera', ma questo importante quotidiano ne ha molti di editorialisti, di importanti firme, non mi pare che siano stati anch'essi nominati senatori a vita. La casualità di questa nomina, a pochi giorni dalla proposta dell'incarico di governo, a non pochi è sembrato un vero e proprio paracadute, facendo dubitare dell'afflato del signor Monti per il suo Paese, la cui assenza è stata confermata nei fatti dal suo governo".

"Né, infine, la mancanza di obiezioni alla sua nomina a senatore a vita -prosegue Romani- poteva essere interpretata come un via libera ad un suo esecutivo. Noi quel governo lo abbiamo votato e sostenuto, così come abbiamo chiesto al Presidente Napolitano di rinnovare il suo impegno per il Paese, per il senso di responsabilità che ci concerne per i 10 milioni di italiani che ci votano, ma i fatti ci hanno convinto che il Governo Monti non fosse il bene del Paese. Speriamo -conclude- che i fatti non ci lascino ombre sul Capo dello Stato."

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