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Nanga Parbat

Nardi e Ballard dispersi, ricerche in alta quota

27 febbraio 2019 | 10.46
LETTURA: 3 minuti

L'alpinista Daniele Nardi (Facebook /Daniele Nardi)
L'alpinista Daniele Nardi (Facebook /Daniele Nardi)

"Il tempo è buono sul Nanga Parbat, ma dal campo base non riescono ad avvistare Daniele Nardi e Tom Ballard. In Pakistan sta per decollare un elicottero con a bordo Ali Sadpara, un alpinista esperto. L’obiettivo è cominciare a perlustrare la zona". Lo rende noto lo staff di Daniele Nardi sul profilo Facebook dell'alpinista italiano che non dà segnali da oltre due giorni. Sono quindi partite le ricerche dei due alpinisti sullo Sperone Mummery.

"Alle ore 6:30 c’è stato il primo collegamento con il campo base che, dopo aver osservato attentamente il percorso e le possibili vie di fuga, come la discesa dalla via Kinshofer, ha escluso la presenza di alpinisti in movimento, le osservazioni sono mantenute costanti" spiega ancora lo staff di Nardi su Facebook.

"Si è attivato il sistema di soccorso pakistano chiedendo un elicottero per una perlustrazione sulla montagna. L’agenzia di Nardi in collaborazione con Evk2CNR Pk ha attivato la società Askari, che ha la concessione governativa per l’uso di elicotteri militari per il soccorso civile, e in poche ore si sono concertate tutte le procedure burocratiche tanto che alle 9:30 (ora italiana) l’elicottero era pronto al decollo dall’eliporto di Skardu, a 40 minuti di volo dal campo base del Nanga Parbat sul versante Diamir. L’agenzia pakistana aveva peraltro ottenuto l’assenso di Ali Sadpara, alpinista pakistano che ha salito il Nanga in inverno due anni fa, a supportare i piloti nella ricognizione e nell’eventuale azione di soccorso. Purtroppo, dopo poco tempo, a causa di una emergenza nazionale legata al conflitto tra Pakistan e India, della quale tutte le agenzie di stampa hanno data notizia, lo spazio aereo pakistano è stato chiuso e l’elicottero in stand by a Skardu non è potuto decollare", spiega lo staff.

AMBASCIATORE - Proprio per questo è arrivato l'intervento dell’ambasciatore italiano in Pakistan, Stefano Pontecorvo, che "ha consentito di ottenere l’autorizzazione ad effettuare il volo dell’elicottero programmato" e "fermato per la chiusura dello spazio aereo pakistano per le tensioni con l’India. A causa dell’arrivo del tramonto, il volo è stato riprogrammato" ha poi reso noto lo staff dell'alpinista italiano.

"Al campo base è arrivato il buio e la spasmodica osservazione della parete, che è proseguita tutto il giorno con nel cuore la speranza di intercettare un movimento, non si è interrotta e proseguirà durante la notte alla ricerca di individuare la luce di una lampada frontale. Continuano i contatti e le attività che possono contribuire a facilitare il raggiungimento del campo base e la parete sia da terra lungo la valle Diamir, sia con l’elicottero. Ogni ipotesi e possibilità - conclude lo staff sul profilo Facebook - non viene trascurata".

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