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Nasce Osservatorio per lotta a criminalità agroalimentare

19 marzo 2014 | 18.34
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Nasce Osservatorio per lotta a criminalità agroalimentare

Roma, 19 mar. (Labitalia) - Si chiama 'Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare' la nuova Fondazione voluta e costituita da Coldiretti per diffondere la conoscenza e la consapevolezza del patrimonio agroalimentare italiano, con l'obiettivo di creare un sistema coordinato e capillare di controlli idonei a smascherare i comportamenti che si pongono in contrasto con la legalità. Giancarlo Caselli guida il comitato scientifico della Fondazione, mentre il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, ne è il presidente e al presidente dell'Eurispes, Gian Maria Fara, è stata affidata la vicepresidenza.

La presentazione è avvenuta con la partecipazione dei ministri della Giustizia, Andrea Orlando, e delle Politiche agricole, Maurizio Martina, alla vigilia dell'incontro del Santo Padre con le vittime delle mafie, in programma il 21 marzo, nella 'Giornata della memoria delle vittime innocenti delle mafie', promossa dalla Fondazione Libera.

"Di fronte al luogo comune diffuso all'estero che porta gli stranieri ad assimilare l'Italia alla mafia oltre alla pizza o alla pasta, con la Fondazione ci vogliamo fare carico dell'indignazione del 65% degli italiani che non sopporta che la criminalità organizzata danneggi l'immagine del nostro paese e che si sente offeso perché ritiene che la gran arte dei cittadini non ha niente a che fare con i criminali, secondo l'indagine Coldiretti /Ixè", ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel precisare che "c'è tuttavia una minoranza del 12% che è rassegnata e lo considera normale, visto che l'abbiamo esportata in tutto il mondo, e un 19% che pensa addirittura che faccia parte dell'immaginario collettivo anche grazie film come 'Il Padrino', 'La Piovra' e altri".

I tentacoli della criminalità organizzata italiana sono usciti dalla realtà locale e nazionale per infiltrarsi nell'economia e nella società di numerosi Paesi europei, secondo il recente rapporto Transcrime. I settori dell'agricoltura e della pesca sono nel mirino di Cosa Nostra e della Camorra in Spagna dove non manca l'interesse della stessa Camorra e quello della Ndrangheta nel comparto della ristorazione. Tra i centri maggiormente toccati - riferisce la Coldiretti - ci sono la capitale Madrid, Vigo e l'Andalusia. Nel Regno Unito, la Camorra ha puntato sui bar e sui ristoranti e la scozzese Aberdeen è considerata un polo particolarmente sensibile. In Germania la Ndrangheta guarda con crescente interesse alle strutture legate alla gastronomia, con preferenza per le città di Geldern, Oberhausen e Duisburg. La criminalità organizzata, infine, non dimentica l'Est europeo. Anche per la vicinanza geografica, l'Albania rappresenta un buon mercato per la Sacra Corona Unita per quanto riguarda bar e ristoranti, mentre opera con illeciti profitti la Camorra in Romania in attività legate all'agricoltura e alla pesca soprattutto nella zona di Vaslui ai confini con la Moldova e in prossimità del Mar Nero.

"La criminalità organizzata si combatte con la trasparenza soprattutto in un settore come quello agroalimentare dove è particolarmente rilevante il flusso commerciale, con circa un terzo (33%) della produzione complessiva dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati con il marchio Made in Italy che contiene materie prime straniere all’insaputa dei consumatori e a danno delle aziende agricole", ha affermato il presidente della Coldiretti. "In un momento difficile per l'economia dobbiamo portare sul mercato - ha continuato - il valore aggiunto della trasparenza e dare completa attuazione alle leggi nazionale e comunitaria che prevedono l'obbligo di indicare in etichetta l'origine degli alimenti. Ma è necessario che sia anche resa trasparente l'indicazione dei flussi commerciali con l'indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero e venga bloccato ogni finanziamento pubblico alle aziende che non valorizzano il vero Made in Italy dal campo alla tavola.

Con l'Osservatorio si intende creare - sottolinea la Coldiretti - un complesso di controlli che assicuri la più completa informativa ai consumatori, contrastando le contraffazioni e le adulterazioni alimentari. In tale prospettiva, la Fondazione intende promuovere iniziative di approfondimento in merito agli interventi e agli effetti delle pronunce di tutte le autorità amministrative indipendenti che possano interferire nel mercato dell'agroalimentare, analizzando e approfondendo, in particolare, le attività dell'Autorità Garante della concorrenza e del mercato e dell'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni.

La Fondazione promuove, inoltre, le azioni legali collettive di tutela dei consumatori, con particolare riguardo - continua la Coldiretti - all'accertamento della responsabilità in materia ambientale e alimentare e per la condanna al risarcimento dei danni. Nell'ambito dei propri scopi istituzionali, la Fondazione - precisa la Coldiretti - svolge un ruolo propositivo nel confronti della Commissione d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, nonché delle Commissioni parlamentari d'inchiesta istituite per l'analisi conoscitiva dei fenomeni della contraffazione e della pirateria commerciale. La criminalità - avverte - si deve combattere attraverso la creazione di un solido sistema che assicuri una tutela rafforzata all'intera filiera produttiva: a tal fine, la Fondazione approfondisce il ruolo della cooperazione suggerendo anche nuove forme giuridiche e adeguati sistemi di controllo.

L'Osservatorio mette a disposizione le proprie conoscenze scientifiche e tecniche attraverso la pubblicazione, per via telematica, di riviste dal carattere giuridico e sociale, l'organizzazione di convegni, la promozione e il finanziamento di ricerche in campo universitario e con la collaborazione di altri enti pubblici e privati. L'Osservatorio - spiega la Coldiretti - intende creare una rete di contatti tra istituzioni e cittadini attraverso la valorizzazione delle produzioni agroalimentari italiane, avvalendosi degli strumenti informatici attualmente disponibili per diffondere la cultura della tipicità, della qualità e dell'origine della filiera agricola esclusivamente italiana, nella convinzione che la legalità sia una condizione essenziale per il sostegno all'economia dell'intero Paese e che la lotta ai fenomeni di criminalità organizzata presenti nel settore agroalimentare comporta effetti vantaggiosi in termini ambientali, sociali e occupazionali.

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