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Cinema

Nastro d'Oro a Vittorio Storaro

22 giugno 2020 | 11.18
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Nastro d'Oro a Vittorio Storaro

Il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani premia Vittorio Storaro con l'assegnazione del Nastro d'Oro, che gli verrà consegnato al Museo Maxxi di Roma, in diretta su Rai Movie il 6 luglio a Roma. Un riconoscimento che festeggia i suoi primi cinquant’anni di grande cinema da direttore della fotografia, nel segno fra gli altri di Bernardo Bertolucci, Francis Ford Coppola, Warren Beatty, Carlos Saura e Woody Allen, di cui ha firmato anche l’ultimo film 'Un giorno di pioggia a New York', e festeggia anche i suoi 80 anni, che compirà questo mercoledì.

Quello a Storaro è dunque un riconoscimento di eccellenza che i giornalisti cinematografici italiani hanno assegnato nell'ambito del palmarès dei Nastri d'Argento che saranno consegnati appunto il 6 luglio. Laura Delli Colli, presidente del Sngci, sottolinea che negli anni il Premio è andato solo a Michelangelo Antonioni, Alberto Sordi e Sophia Loren in occasione dei primi 50 anni dei Nastri, poi a Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, a Stefania Sandrelli - per il 70esimo del Premio - e a Ennio Morricone.

Quattro le nomination e tre gli Oscar conquistati da Storaro per 'Apocalypse now' di Coppola, 'Reds' di Warren Beatty e 'L’ultimo Imperatore' di Bertolucci, sette i Nastri d’Argento oltre il David, i Bafta inglesi, i Goya spagnoli, gli Efa ed i riconoscimenti a Cannes e a Locarno. Il suo Nastro d’Oro sigla mezzo secolo di grande cinema: sono del 1970, infatti, tre film entrati nella storia come 'L'uccello dalle piume di cristallo' di Dario Argento e 'Strategia del ragno' e 'Il conformista' di Bernardo Bertolucci.

Nato a Roma il 24 giugno 1940, figlio di un proiezionista della Lux Film, Storaro era ancora bambino quando si avvicinò per la prima volta alla fotografia, prima all’Istituto Tecnico Duca d'Aosta di Roma, poi al Centro Sperimentale di Cinematografia. L’esordio dietro la macchina da presa nel 1968 con 'Giovinezza, giovinezza' di Franco Rossi, poi il doppio Bertolucci e il debutto di Dario Argento nel ’70. E ancora film d’autore, tra gli altri con Fabio Carpi, Giuliano Montaldo, Salvatore Samperi, Luca Ronconi e il cinema internazionale con Bertolucci, Coppola, Saura, Warren Beatty e Woody Allen proseguendo lo studio dell’arte e in particolare della pittura di Caravaggio per l’analisi della luce. Un lungo percorso e una ricerca che continuano, non solo sul set ma anche, per esempio, nel mondo delle Accademie e delle Università che in tutto il mondo gli hanno conferito ben quattro lauree honoris causa.

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