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Natale a dieta, ecco il pasto dimezza-calorie che 'salva' il panettone

17 dicembre 2015 | 11.37
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Natale a dieta, ecco il pasto dimezza-calorie che 'salva' il panettone

Non c'è cenone o pranzo di Natale che si rispetti senza panettone. Mangiarlo senza troppi sensi di colpa è possibile, basta bilanciare meglio gli altri alimenti. "Il problema delle feste è che aggiungiamo zuccheri dopo un pasto completo - spiega all'AdnKronos Salute Sara Farnetti, specialista in medicina interna e nutrizionista - Togliendo frutta, patate, pane e surrogati, quindi anche grissini e torte rustiche, risparmiamo circa la metà delle calorie del pranzo di Natale", ricavando lo spazio per il dolce natalizio per eccellenza. Secondo stime al ribasso, un cenone o un pranzo delle feste 'regala' infatti almeno 900-1.000 calorie. Ma eliminando la frutta fresca (in macedonia o sciroppata) ed essiccata (tipo datteri e prugne), le patate e il pane possiamo risparmiarne circa 450. Dimezzando dunque l'overdose calorica.

Certo, l'ideale per la linea sarebbe non aggiungere i dolci a fine pasto, ma mangiarli in momenti diversi della giornata. "La mattina, per esempio, a colazione - suggerisce l'esperta - Anche in questo caso, però, occorre eliminare altri zuccheri. Niente abbinamenti con pane e burro, oppure torte e cappuccino". Per chi non riesce a farsi mancare il panettone alla fine del pranzo di Natale, la specialista propone 3 strategie per ridurre il carico glicemico senza rinunciare al dolce: "Si può limitare l'alcol, bevendo soltanto un bicchiere di vino. Oppure eliminare le '3P': pasta, patate e pane. Infine, quella che io definisco una 'strategia di salvezza', alla portata di tutti: tra il 23 e il 26 evitare di mangiare frutta fresca e disidratata, patate, pane e simili. E' vero che si sta facendo una rinuncia, ma si tratta di cibi che si trovano tutto l'anno".

"Mangiare meno zuccheri significa produrre meno insulina, responsabile del deposito di grasso sulla pancia - precisa la nutrizionista - Occorre seguire un corretto 'progetto ormonale' anche a Natale. Mangiando in modo non infiammatorio, ma senza rinunce e o stravolgimenti del menu. Mangiare in modo funzionale vuol dire far lavorare bene gli organi e non sempre ingerire poche calorie significa questo".

Un cenone/pranzo con un occhio di riguardo per la linea è quindi composto da "un antipasto con verdura amara, per esempio puntarella romana, carciofi crudi, rucola o un piatto di radicchio e noci - continua Farnetti - per limitare l'assorbimento degli zuccheri, favorire la funzionalità del fegato e il drenaggio renale". A seguire "un primo e un secondo della tradizione italiana con un contorno di verdure: va benissimo la scarola capperi e olive tipica di Napoli, mentre sono da evitare le patate e i derivati del pane, per esempio la torta rustica". Infine, niente macedonie o datteri, ma lui sì: il panettone.

"Gli 'studenti modello' disposti a rinunciare al panettone possono orientarsi su dolci amari: montblanc con panna montata senza zucchero, bignè con crema chantilly, cioccolato amaro con nocciole", elenca la nutrizionista. "Tutti grassi 'sani' utili a mitigare l'eccesso del pasto".

"Sotto le feste non bisogna avere lo spauracchio dei grassi - conclude l'esperta - Piuttosto, uno sforzo utile per limitare i danni è ridurre gli zuccheri e concedersi un buon piatto di spaghetti alle vongole o il cappone".

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