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Scambio di embrioni, nati i gemelli contesi. Rigettato il ricorso dei genitori biologici

08 agosto 2014 | 09.17
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I bimbi, già registrati all'anagrafe, resteranno con la donna che li ha partoriti e con il marito. Concepiti in provetta, sono rimasti vittima di un errore all'ospedale Pertini di Roma. A quanto apprende l'Adnkronos i due, un maschio e una femmina, stanno bene. Per il giudice non ci potrà essere il reclamo alla Corte Costituzionale

(Infophoto) - PRISMA
(Infophoto) - PRISMA

Sono nati i bimbi concepiti in provetta e i cui embrioni furono scambiati per errore nel laboratorio dell'ospedale Pertini di Roma. A quanto apprende l'Adnkronos Salute i piccoli, un maschio e una femmina, stanno bene. Il parto dei gemelli sarebbe avvenuto alcuni giorni prima la data di notifica del ricorso dell'altra coppia, i genitori 'biologici'. Il parto, previsto inizialmente per il 12 agosto, è avvenuto lontano da Roma. I bimbi sono stati registrati all'anagrafe dalla donna che li ha partoriti e dal marito.

"Ho saputo anch'io all'ultimo minuto della nascita dei gemelli, perché è avvenuta con un po' di anticipo. Il percorso di ospedalizzazione è iniziato il 29 luglio e il ricovero al pronto soccorso é avvenuto tra il 2 e il 3 di agosto. La mattina del 3 sono nati e, da quello che so, stanno bene", ha detto Michele Ambrosini, l'avvocato della coppia che ha dato alla luce i due gemelli.

"La decisione di partorire", spiega Ambrosini, è stata "cooptata da due elementi: il primo e quello della volontà di dare alla vita i due bambini che aveva in grembo, e il secondo dal fatto che le norme la tutelano". "La mia assistita - aggiunge Ambrosini - è tutelata dall'articolo 236 del diritto di famiglia, dalle sentenze della Corte europea e da ultimo dalla sentenza della Corte Costituzionale del 2014".

Rigettato il ricorso dei genitori biologici. E' stato respinto il ricorso dei genitori biologici dei gemelli, nati dopo lo scambio di embrioni all'ospedale Pertini di Roma. I bambini, dunque, resteranno con la coppia che ha portato avanti gestazione e parto. Il giudice Silvia Albano, che ha chiuso l'udienza e depositato la sentenza, ha rigettato il ricorso dei genitori biologici sottolineando l'importanza della mamma che ha partorito e il ruolo del padre che li ha registrati all'anagrafe. Secondo il magistrato, poi, non ci potrà essere reclamo alla Corte costituzionale su questo caso, pur comprendendo il dolore e il dramma dell'altra coppia.

Nell'ordinanza del giudice del tribunale civile di Roma si legge che "allo stato sono i resistenti (i genitori da cui sono nati i bambini, ndr.) i genitori legittimi dei nati, sulla base delle norme che regolano la filiazione e la prova del possesso di stato, mentre i ricorrenti (i genitori biologici, ndr) non possono proporre l'azione di merito invocata (azione di dichiarazione giudiziale di maternità e paternità naturale), ostandovi il possesso di stato attuale dei nati e non essendovi i presupposti per la contestazione dello stato di figlio o la legittimazione a proporre l'azione di disconoscimento di paternità". "Resta il dramma umano dei genitori che si erano rivolti all'ospedale per trovare soddisfazione al loro diritto alla procreazione e a formare una famiglia - continua l'ordinanza -, che potrà trovare tutela solo risarcitoria".

Legale dei genitori biologici: "Non condivido la sentenza che ignora il Dna". "Non condivido il riconoscimento, sulla carta da parte del giudice, di una famiglia a prescindere dal Dna". E' il commento a caldo Natalia Paoletti, legale dei genitori biologici. "Penso - spiega all'Adnkronos Paoletti - che il giudice si sia attenuto all'ordinamento, considerando che fosse contemplata una fattispecie che, a mio avviso, non è prevista". Per quanto riguarda le eventuali mosse future dei genitori biologici, l'avvocato non si esprime. "Ancora non lo sappiamo - conclude - abbiamo possibilità di procedere con un reclamo oppure istaurare un giudizio ordinario, che stabilisca che i genitori sono i miei assistiti senza prevedere però azioni d'urgenza".

Risarcimento milionario. "Non abbiamo ancora deciso. Indubbiamente la richiesta verrà fatta, ma sarà comunque problematico stabilire le voci del risarcimento", dice l'avvocato a chi gli chiedeva -davanti all'ingresso del tribunale civile di Roma- se era ipotizzabile avanzare una richiesta di risarcimento per danni, milionaria.

"Quello che potrebbe accadere in futuro - aggiunge Casonato - è che quando i gemelli saranno grandi, potrebbero chiedere un disconoscimento del padre, il marito della gestante, scegliendo il cognome della madre".

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