Sarà l'attuazione del Readiness Action Plan, il piano di azione rapida, il punto principale della riunione dei ministri della Difesa della Nato di giovedì prossimo a Bruxelles. Per i Paesi dell'Alleanza atlantica, ha spiegato la portavoce della Nato in una conferenza stampa, sarà la prima occasione, dopo il vertice dei leader dello scorso settembre in Galles, per fare passi avanti nella realizzazione concreta della forza pensata per reagire con rapidità e agilità in caso di minaccia a uno Stato membro.
Ma se il Readiness Action Plan è nato nel pieno della crisi ucraina, molti Paesi della Nato, inclusa l'Italia, sottolineano che la nuova forza sarà indirizzata a contrastare tutte le minacce, non solo quelle provenienti dall'Est, come vorrebbero gli alleati dell'Europa orientale in funzione antirussa, ma anche dal Sud e dal Medio Oriente.
Intanto il dialogo politico fra Nato e Russia va avanti, anche se dallo scorso maggio non si riunisce più il comitato Nato-Russia e la collaborazione pratica fra le parti è stata sospesa. Tanto che il segretario generale dell'Alleanza, Jens Stoltenberg, incontrerà il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco.
