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La 'Fulgosi' al porto di Genova

02 giugno 2019 | 09.38
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Sulla nave della Marina i migranti salvati al largo della Libia. Il racconto: "Due giorni in mare, persi compagni di viaggio"

(AdnKronos)
(AdnKronos)

E' al porto di Genova, a Calata Bettolo, la nave della Marina militare 'Cigala Fulgosi' che ha salvato circa 100 migranti in mare al largo della Libia. Sulla banchina è stata allestita una tensostruttura con il presidio sanitario per le visite sanitarie e le identificazioni. Concluse le operazioni di sbarco: per primi sono scesi donne e bambini, poi gli uomini. Tra i primi ad essere scortati a terra per assistenza e controlli sono stati 5 bambini, tra cui alcuni di pochi mesi, e due donne incinte. Tra i minori una bimba presenta ustioni di primo grado per esposizione al sole. 

Al momento "non ci sono particolari emergenze sanitarie a bordo, risulterebbero alcuni casi di scabbia" ha spiegato il consigliere delegato alla Protezione Civile, Sergio Gambino. In tutto a bordo ci sono 23 minori e 17 donne, delle quali 6 incinte e una al settimo mese. A cui si aggiungono diversi uomini. A Calata Bettolo è arrivata anche la Squadra Mobile per avviare le indagini di protocollo e chiarire se vi siano scafisti e minori non accompagnati. 

Al momento, ha detto poi il professor Paolo Cremonesi, direttore del pronto soccorso dell'ospedale Galliera di Genova, che ha coordinato l'assistenza sanitaria a terra, "ci siamo concentrati sulla parte medica ma qualcuno ha raccontato che sono stati due giorni in mare e di aver perso dei compagni di viaggio".
Noi non abbiamo evidenza di persone decedute, anzi ci dispiace se ci sia stato un decesso durante la traversata, ma quando siamo arrivati noi c'erano solo loro a bordo e li abbiamo salvati tutti. Neanche nei due giorni a bordo abbiamo avuto indicazioni dai naufraghi che ci fosse stato un decesso durante i giorni precedenti il nostro arrivo", ha riferito Michele Fabiano, il capitano di fregata e comandante della Cigala Fulgosi al termine delle operazioni di sbarco, visite e identificazione. Il comandante ha ripercorso il momento del salvataggio: "Noi - ha detto - li abbiamo raggiunti in una condizione di mare forza 3, loro erano già fermi alla deriva e quindi ci siamo preoccupati di impostare un intervento molto rapido anche perché le condizioni meteo stavano peggiorando. Anche noi eravamo al limite con i nostri mezzi ma piano piano ce l'abbiamo fatta e siamo riusciti a portare a bordo i cento naufraghi". "Una volta a bordo - continua Fabiano - abbiamo verificato che sul gommone non ci fossero più altre persone e, una volta accertato questo, la parte a mare del soccorso è terminata e ci siamo preoccupati di verificare le loro condizioni di salute a bordo, prima di iniziare il trasferimento secondo le indicazioni ricevute verso il place of safety di Genova".

SALVINI - Sulla nave "la soluzione è positiva. Ci abbiamo lavorato giorno e notte in silenzio e a carico degli italiani non rimarrà neanche un immigrato", perché verranno ripartiti "tra Paesi europei. Ringrazio i vescovi italiani per la disponibilità non a parole ma nei fatti" ha affermato il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, al termine della parata del 2 giugno.

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