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Ncd, Alfano: "Tra la patria e un partito ho scelto l'Italia"

29 marzo 2014 | 19.31
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Ncd, Alfano:

Agrigento, 29 mar.- (Adnkronos/Ign) - "Non siamo qua perché abbiamo cambiato partito, ma perché abbiamo fondato un nuovo movimento politico che tra due settimane avrà la sua Assemblea costituente, che nasce grazie a un agrigentino come me che ha provato a cambiare l'Italia. Tra la patria e un partito ho scelto l'Italia, tra Italia e Forza Italia ho scelto l'Italia...". Così il ministro dell'Interno Angelino Alfano dal palco del Teatro Pirandello di Agrigento, la sua città, dove incontra i simpatizzanti del Nuovo centrodestra. "Non esiste un partito politico che non abbia come base dei valori in cui si crede -dice- Le cose che facciamo devono essere coerenti con i nostri valori".

"Oggi votare Fi non significa candidarsi alla guida del paese - fa osservare Alfano- perché non c'è un progetto di governo chiaro attorno a Forza Italia, mentre noi diminuiamo le tasse, riformiamo le istituzioni e costruiamo insieme una grande area di chi pensa che la sinistra sia sconfiggibile". E rincara: "Noi stiamo andando oltre la Prima Repubblica con la riforma del Senato, mentre quelli di Forza Italia da venti giorni non fanno che litigare sulle candidature alle Europee, ma candidino chi vogliono, basta che facciano il bene dell'Italia".

Tra i temi dell'intervento di Alfano: famiglia, eutanasia e immigrazione. "La famiglia - dice Alfano - è l'elemento che ha permesso di reggere alla crisi. Noi la vogliamo difendere" perché "se frana questo tessuto, crolla tutta l'Italia, il nostro paese" quindi "ci batteremo per le detrazioni per i figli a carico, per le famiglie numerose". E sull'eutanasia Alfano ritiene che non è il Parlamento che dà o toglie la vita. "Lo Stato non ha diritto a regalare diritti", sottolinea.

Alfano parlando poi di immigrazione afferma: "Abbiamo speso finora 9 milioni di euro, 300 mila euro al giorno perché siamo campioni di accoglienza, perché non vogliamo che si verifichino altre stragi di Lampedusa, ma abbiamo il dovere di garantire sicurezza". L'Italia, aggiunge, "è determinante per le scelte sull'immigrazione e l'Agenzia Frontex deve proteggere questa frontiera". Oltre il Mediterraneo "in Nordafrica, ci sono tra le 300 e 600.000 persone" pronte a venire.

All'incontro presente anche l'ex presidente del Senato Renato Schifani, insieme ai deputati regionali e nazionali. "Angelino Alfano ha dimostrato una grande responsabilità - sottolinea a sua volta Schifani - quando ha capito che se avessimo seguito la volontà di Berlusconi di distruggere tutto e tutti, il paese sarebbe venuto fuori in bancarotta. Siamo cresciuti con Berlusconi ma non abbiamo accettato di entrare in un partito di destra estrema e non il partito del '94".

"Il 2 ottobre ero ancora capogruppo e dissi a Berlusconi che avrei votato la sfiducia a Letta ma che non mi sentivo di fare un intervento contro il Governo Letta perché sarebbe stato un errore - racconta - e Berlusconi cambiò responsabilmente idea, la fiducia venne così votata ma dall'indomani ci fu un'onda non dico di violenza ma quasi vendicativa nei confronti di chi pensava che prima veniva il paese".

"Sappiamo cosa c'era dietro il progetto che vedeva la trasformazione del Pdl in Forza Italia - continua Schifani - un progetto che nascondeva un altro segnale, cioè la decapitazione di Alfano da segretario politico, perché Fi avrebbe avuto solo una guida monocratica e Alfano non avrebbe più avuto un ruolo politico".

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