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‘Ndrangheta, operazione contro la cosca Molè: 54 arresti in Calabria e a Roma

24 giugno 2014 | 08.23
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Sono indagati per associazione mafiosa, traffico di armi e di stupefacenti, intestazione fittizia di beni. Avevano consistenti interessi in ramificate iniziative imprenditoriali e commerciali in Calabria, Lazio e Umbria. Ros: “Si rifornivano di armi in Slovacchia”. Alfano: ”Nuovo successo squadra-Stato”

‘Ndrangheta, operazione contro la cosca Molè: 54 arresti in Calabria e a Roma

Maxi operazione dei carabinieri del Ros durante la quale 54 persone, ritenute affiliate alla cosca Molè di Gioia Tauro, sono state arrestate. Sono indagati per associazione mafiosa, traffico di armi e di stupefacenti, intestazione fittizia di beni.

Al centro delle indagini del Ros, coordinate dalla procura distrettuale antimafia reggina, le attività illecite di una delle più pericolose e potenti cosche della ‘ndrangheta reggina’, con diramazioni in ambito nazionale e internazionale. Le attività hanno infatti documentato i consistenti interessi del sodalizio in ramificate iniziative imprenditoriali e commerciali in Calabria, Lazio e Umbria, nonché la gestione di ampi settori della distribuzione delle ‘slot machines’ sul territorio nazionale. Accertati anche rilevanti traffici di armi dai paesi dell’est europeo e l’importazione di ingenti carichi di stupefacenti dal Nordafrica. Sul fronte patrimoniale, sono stati sequestrati beni aziendali e quote societarie riconducibili alla cosca, per un valore complessivo di 25 milioni di euro.

Le indagini si sono sviluppate nel corso di due anni“, ha spiegato all’Adnkronos il comandante del Ros, generale di Brigata Mario Parente, l’operazione ‘Mediterraneo’. ”Abbiamo ricostruito gli ingenti interessi illeciti del sodalizio - spiega - e le sue consolidate proiezioni fuori dalla Calabria, documentando anche i processi riorganizzativi interni, a seguito della cruenta contrapposizione con la famiglia storicamente alleata dei Piromalli, culminata nel 2008 nell’omicidio del reggente Rocco Molè’’.

”Le armi, tra cui kalashnikov, di cui il sodalizio della cosca Molè si riforniva in Slovacchia venivano trasportate in Italia all’interno di furgoni con doppifondi predisposti’’, ha detto ancora il colonnello Daniele Galimberti del Servizio centrale del Raggruppamento operativo speciale (Ros) dei Carabinieri, ricostruendo la ‘filiera’ del traffico di armi. ”L’organizzazione - spiega Galimberti - aveva tre strutture operative: una all’estero, una incaricata di trasportare le armi fino a Gioia Tauro e un’altra che si occupava della lavorazione, distribuzione e vendita delle armi’’.

Ma non solo. Gli interessi della cosca, infatti, si allungavano anche sul settore del gioco: ”Controllavano ampi settori della distribuzione di ‘slot machines’ sia a Reggio Calabria che nella provincia di Roma - rimarca il colonnello del Ros - e in queste ore sono in corso sequestri in Calabria e nel Lazio, tra Latina, Velletri e in provincia di Roma, di circa 100 macchinette distribuite da società gestite dall’organizzazione’’. La cosca si assicurava regolari proventi, imponendo le macchinette da gioco in numerosi esercizi pubblici delle province di Roma e Latina. In alcuni quartiere della Capitale e sul litorale romano è stata accertata l’esistenza, spiegano gli investigatori, di una vera e propria spartizione territoriale tra le organizzazioni criminali per la distribuzione delle macchinette slot on-line che, in alcuni casi, ha determinato contrasti che la cosca ha risolto a suo vantaggio forte dell’elevata caratura criminale.

Il processo riorganizzativo della struttura è stato avviato sotto la direzione strategica del detenuto Girolamo Molè, che dal carcere, ha continuato a dirigere la compagine criminale, impartendo direttive ai familiari sulla gestione dei rapporti con la cosca ‘Piromalli’, sulle attività illecite da coltivare e sugli investimenti da curare in ambito imprenditoriale.

Inoltre la cosca “disponeva di ingenti profitti derivanti anche da attività imprenditoriali nel settore sanitario. Per questo -conclude il colonnello Galimberti- sono scattati, tra gli altri, sequestri a Terni e a Gioia Tauro’’.

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