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'Ndrangheta: poliziotti frequentavano boss, contatti tramite legale arrestato

25 febbraio 2014 | 18.17
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Il capo della squadra mobile di Vibo Valentia prendeva il caffè con il boss Mancuso e il suo legale, mentre il suo vice frequentava il lido della figlia e del genero del capobastone. E' quanto emerge dall'indagine della squadra mobile e dei carabinieri del ros di Catanzaro che ha portato all'arresto dei due funzionari della polizia Maurizio Lento ed Emanuele Rodonò e dell'avvocato Antonio Galati. Al vaglio del gip sono finite le conversazioni in cui "ad esempio, il boss Mancuso Pantaleone cl. 47, dopo avere ricordato le modalità di conoscenza di Lento ('presentatogli' appunto dal Galati) esalta la bontà e l'affidabilità dell'investigatore cui riconosce il merito di non avere investigato sulla sua persona e, anzi, di avere assunto atteggiamenti compiacenti, a differenza del suo predecessore".

"Per tale ragione il Mancuso esorta il legale a organizzare, come già fatto in precedenza, incontri conviviali 'per prendere il caffè'. Incontri che, a detta del Galati - prosegue il gip - il Lento, a partire da un certo periodo di tempo, stava invece evitando per il timore di potere essere intercettato o che, addirittura, stava pensando di camuffare con la scusa di una perquisizione".

Sono definite invece "chiarissime e inequivocabili", secondo il giudice che ha emesso l'ordinanza, "tutte quelle conversazioni che permettono di seguire in diretta le frequentazioni, da parte di Rodonò, del villaggio turistico di proprietà del genero e della figlia del boss (attualmente sotto sequestro preventivo), frequentazioni sempre organizzate dal Galati al fine, fin troppo manifesto, di far conoscere l'importante poliziotto ai suoi danarosi amici".

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