Intervista al rapper Murubutu, autore con Claver Gold dell'album 'Infernum' ispirato ai personaggi dei gironi danteschi
Dante e il rap: due mondi lontani e sconosciuti fra loro? "Assolutamente no; anzi due mondi più attuali che mai, entrambi contemporanei". Così il rapper Murubutu, docente liceale di Storia e Filosofia, spiega all'AdnKronos la genesi con cui è nato 'Dante a tempo di rap', iniziativa letteraria e musicale partita da Bologna e che dopo varie tappe è sbarcata a Bari, al teatro Piccinni, proprio nel giorno del Dantedì.
"Dante con la 'Divina Commedia', capolavoro assoluto della letteratura mondiale, mostra la capacità di trattare, pur nella forte contestualizzazione storica, politica e sociale dell'epoca, temi trasversali che sono sempre attuali: i mali dell'umanità, che purtroppo non si estingueranno mai. E poi, i versi danteschi sono un grandissimo laboratorio linguistico", spiega.
La reazione dei giovani a questa proposta innovativa? "Davvero è stata ovunque entusiastica - racconta Murubutu - I ragazzi sono sempre molto curiosi e sono affascinati dall'idea che un contenuto scolastico classico venga 'sdoganato' attraverso un linguaggio come il rap che è sentito come molto vicino alla loro realtà. Dante può benissimo essere rappresentato anche in una chiave così giovane e contemporanea come quella del rap".
Ma si potrebbero declamare i versi di Dante al ritmo del rap? "Abbiamo preso tanti passaggi e citazioni dantesche e inseriti in modalità rap. Ma tecnicamente non è possibile ricondurre le sue terzine e i suoi endecasillabi alle quartine che usiamo nella metrica rap", spiega il prof Murubutu. Quanto al 'Dante al tempo di rap', "è stata un'idea che mi ha proposto Claver Gold, all'inizio - confessa - ero titubante, ma poi ho accettato con entusiasmo e convinzione: abbiamo visto un parallelo con questa vita 'infernale' che viviamo in tempo di pandemia da Covid e volevamo approcciare un'opera importante, fondamentale, come la 'Divina Commedia' di Dante Alighieri, per tornare alla ricchezza della nostra lingua madre, che il rap e soprattutto la trap stanno destrutturando e impoverendo nel corso del tempo".
Lo stesso input che ha portato all'album 'Infernum' - con brani dedicati già nei loro titoli a personaggi come Lucifero, Caronte, Ulisse, Pier della Vigna, Minosse, Paolo e Francesca - concepito da Murubutu e Claver Gold prima che scoppiasse la pandemia, ma fatto uscire a marzo scorso in pieno lockdown... "Esatto, ci sembrava fosse il periodo più adatto per descriverlo e farlo recepire meglio". Ma con la campagna di vaccinazione di massa prima e la speranza della fine del Covid poi, ci si può attendere rispettivamente anche l'uscita di 'Purgatorium' e poi di 'Paradisum'?
"No - sorride Murubutu - penso che quando saremo finalmente liberi dal virus avremo l'occasione di dedicarci ad altri temi; se non lo saremo, attingeremo ad altri grandi della letteratura, dal Boccaccio al Manzoni, che hanno parlato di pandemie. Mantenendo questa mia figura 'ibrida' di rapper e professore, per veicolare contributi culturali in modo spero accattivante".
Intanto, 'Infernum' uscirà in estate anche in vinile - con due bonus track e un featuring con Enigma - e già in questa primavera in versione fumetto, sull'esempio del precedente 'Rapconti', con Murubutu e Claver Gold che nelle vesti di Virgilio e di Dante attraverseranno i gironi infernali descritti nell'album.
(di Enzo Bonaiuto)