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Crisi: nelle Marche è emergenza credito per pmi, prestiti -0,4%

05 agosto 2015 | 16.50
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Crisi: nelle Marche è emergenza credito per pmi, prestiti -0,4%

Nelle Marche, è emergenza credito per le piccole imprese. Negli ultimi tre anni, le banche marchigiane hanno 'tagliato' i prestiti al sistema produttivo regionale del 4,2%, ma ad essere penalizzate sono state soprattutto le piccole imprese che si sono visti ridurre i finanziamenti del 20,7% contro una media nazionale del 15,6%. Anche il denaro destinato dalla Bce alle banche per i prestiti alle imprese ha fallito l’obiettivo. Infatti, sono andati prevalentemente a imprese strutturate che non li hanno reinvestiti in azienda, ma utilizzati per speculazioni finanziarie. A lanciare l'allarme è Fidimpresa Cna Marche.

Un calo dei prestiti che è proseguito anche nel 2015, al contrario delle altre regioni italiane. Tra febbraio e marzo, secondo gli ultimi dati della Banca d’Italia, riportati da Fidimpresa, gli impieghi vivi alle piccole imprese sono saliti in Italia di 591 milioni di euro (+0,4%), mentre nelle Marche i prestiti alle piccole imprese sono diminuiti di 21,5 milioni di euro (-0,4%). Solo in Puglia si è registrato un calo dei prestiti (-12,5 milioni di euro), mentre sono aumentati in tutte le altre regioni, con una punta massima di 142 milioni in Lombardia e di 103 milioni di euro in Piemonte.

In crescita anche le sofferenze delle imprese nei confronti delle banche. Alla fine del 2014 il 18% dei crediti era in sofferenza contro una media dell’Italia centrale dell’8%. In questo scenario di grande difficoltà per il sistema diffuso delle piccole e medie imprese marchigiane, avverte Fidimpresa, la Regione Marche ha dimezzato tra il 2014 e il 2015 il Fondo regionale destinato all’abbattimento del costo del denaro e delle garanzie per le imprese artigiane e per le piccole e medie imprese.

“Si è passati - afferma Sabina Cardinali, presidente Fidimpresa Marche - da 1,9 milioni di euro a 902 mila euro, con la conseguenza che diminuiranno le garanzie dei Confidi sui prestiti e il denaro costerà di più alle imprese. Alla Regione chiediamo di ripristinare le risorse già stanziate nel 2014, perché sono fondamentali per favorire l’accesso al credito delle piccole imprese marchigiane, sia per rilanciare gli investimenti aziendali sia per garantire la liquidità necessaria a proseguire l’attività”.

Gli effetti del taglio delle risorse regionali si fanno sentire sull’operatività dei Confidi. Fidimpresa Marche, il più grande Confidi delle Marche, nei primi sei mesi del 2015 ha consentito a 1.691 piccole imprese di ottenere dal sistema bancario marchigiano prestiti per 81,6 milioni di euro di cui 35 garantiti dal Confidi unico della Cna. Nello stesso anno dell’anno precedente le operazioni garantite erano state 2.155 per un importo di 98,2 milioni e 36 milioni di garanzie.

“Anche quest’anno - dichiara Giancarlo Gagliardini, direttore Fidimpresa Marche - il ruolo di Fidimpresa e dei Confidi marchigiani, pur in presenza di crescenti difficoltà, è stato fondamentale per favorire l’accesso al credito delle piccole imprese e per salvare le imprese dal rischio dell’usura. Tra gennaio e giugno, sono state 14 le piccole imprese che hanno fatto ricorso al fondo antiusura di Fidimpresa per un importo finanziato di 313 mila euro. Una nota positiva - ammette - è venuta dal Fondo centrale di garanzia. Grazie a quei finanziamenti, disponibili da marzo, Fidimpresa ha potuto fare 600 operazioni per prestiti di importo inferiore ai 150 mila euro destinati alle microimprese”.

Se aumentano le difficoltà nell’ottenere i prestiti, tra le piccole imprese marchigiane si notano i primi segnali di una inversione di tendenza: ad aumentare non sono più le richieste per far fronte alla mancanza di liquidità ma quelle per fare nuovi investimenti. “Un anno fa - precisa Cardinali - i nuovi investimenti rappresentavano il 17% delle richieste di credito da parte delle piccole e medie imprese, mentre oggi sono salite al 23%. Questo significa che le imprese che hanno saputo rimanere sul mercato, ora sentono che possono ricominciare a investire sul proprio futuro”.

Complessivamente, lo scorso anno il sistema bancario marchigiano ha erogato alle imprese prestiti per 6,7 milioni di euro di cui 2,4 milioni alle aziende artigiane. Le piccole imprese hanno effettuato richieste di credito per importi piuttosto contenuti. In più della metà dei casi (53,3%) la cifra si è attestata al di sotto dei 25 mila euro e il 90% dei finanziamenti non ha superato al soglia dei 50 mila euro.

A preoccupare è il fatto che negli ultimi sei mesi meno del 40% delle aziende ha fatto richiesta di finanziamento. Colpa della sfiducia, si sottolinea, ma anche di un ulteriore e progressivo peggioramento delle condizioni di accesso al credito: il 60,6% delle imprese artigiane ha dichiarato di aver riscontrato difficoltà ad ottenere i prestiti a causa delle eccessive garanzie richieste dalle banche (nel 43,7% dei casi) e della difficoltà nelle procedure (27,6%).

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