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Scuola: oltre 800mila studenti stranieri tra i banchi, 52% nati in Italia

19 febbraio 2015 | 14.48
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In una decina di anni il numero è quadruplicato, passando dai 196.414 del 2001/02 agli 802.844 dell’anno scorso (9% del totale)

Scuola: oltre 800mila studenti stranieri tra i banchi, 52% nati in Italia

In poco più di dieci anni il loro numero é quadruplicato, passando dai 196.414 dell’anno scolastico 2001/02 (2,2% della popolazione scolastica complessiva) agli 802.844 dell’anno scorso (9% del totale). Sono gli alunni con cittadinanza non italiana iscritti nelle nostre scuole, più della metà dei quali sono però nati in Italia. A tracciare la fotografia della presenza degli alunni non italiani nel nostro sistema scolastico, questa mattina all'inaugurazione del seminario “Le scuole in contesti multiculturali. Promuovere e governare l’integrazione”, organizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in collaborazione con l’Ufficio scolastico per il Lazio, Roma Capitale e l’Università Roma Tre, una prima sintesi del volume ‘Alunni con cittadinanza non italiana. Tra difficoltà e successi’.

Dal 2008/09 ad oggi, tuttavia, si è registrato un progressivo rallentamento nell’incremento, conseguente alla stabilizzazione dei flussi migratori verso l’Italia, ma anche agli impatti della perdurante crisi economica. Gli iscritti stranieri fra il 2009/10 e il 2013/14 sono cresciuti con ritmi del 19,2% a fronte di un decremento del -2,0% nelle presenze di alunni italiani (passati da 8.283.493 a 8.117.329 unità) e di una diminuzione dello -0,4% della popolazione scolastica complessiva.

Nell’ultimo decennio il rilevante aumento delle iscrizioni di alunni stranieri ha coinvolto, in maniera differenziata, le scuole di vario ordine e grado. Da un lato, si segnala la perdita di rilevanza degli stranieri nella scuola primaria (in cui nel 2001/02 si concentrava il 42,8% del totale degli alunni stranieri, diventati poi il 35,3% nel 2013/14), dall’altro lato, si registra la forte espansione di questo gruppo nelle scuole secondarie di secondo grado, ambito che è passato ad accogliere dal 14% di studenti stranieri nel 2001/02 al 22,7% nel 2013/14.

Nel contempo, la popolazione scolastica complessiva dall’a.s. 2009/10 all’a.s. 2013/14 è rimasta stabile, con una variazione percentuale del -0,4%, crescendo dello 0,2% nelle scuole primarie e decrescendo del -0,9% nelle secondarie di primo grado. Nello stesso periodo gli alunni italiani sono diminuiti in tutti i livelli scolastici e, soprattutto, nelle scuole dell’infanzia (-2,9%) e nelle secondarie di primo grado (-2,2%), mentre le presenze di alunni con cittadinanza non italiana si sono incrementate complessivamente del +19,2%, con punte del 23,6% e del 27,2% rispettivamente nelle scuole dell’infanzia e nelle secondarie di secondo grado.

Nell’a.s. 2013/14 il 10% degli stranieri e il 13,3% degli italiani sono iscritti nelle scuole non statali. Negli ultimi 5 anni, si è assistito a un aumento nelle presenze di stranieri nelle scuole non statali (+16,6% nel 2013/14 rispetto al 2009/10), anche se con ritmi inferiori alla crescita dello stesso gruppo nelle scuole statali (+19,5%). Per quanto riguarda gli italiani, nello stesso periodo, il declino numerico che li caratterizza è più accentuato nelle scuole non statali (-7,7% in 5 anni) rispetto alle scuole statali (-1,1%).

Nell’a.s. 2013/14 tra le cittadinanze più numerose si confermano quelle degli anni scolastici precedenti: gli alunni con cittadinanza romena rappresentano ancora il gruppo più numeroso nelle scuole italiane (154.621), seguiti dai giovani di origine albanese (107.847) e marocchina (101.176). A distanza troviamo il gruppo degli alunni di origine cinese (39.211) e filippina (24.839): quest’ultima provenienza per la prima volta si trova fra le prime cinque. Tra l’a.s. 2011/12 e il 2013/14, si evidenzia un incremento percentuale superiore all’incremento medio complessivo (+6%) tra gli alunni originari di Egitto (+19,9%), Filippine (+16,7%), Pakistan (+16,6%), Cina (+15,1%), Bangladesh (+12,9+%). Si segnala un decremento fra gli ecuadoriani (-6,3%), i macedoni (-3,3%) e i tunisini (-1,7%).

Quanto alla distribuzione territoriale anche per lo scorso anno si confermano i dati già noti. La Lombardia si conferma come la prima regione per maggior numero di alunni con cittadinanza non italiana (197.202) ma anche per il numero più alto di alunni in generale (1.409.671): è seguita da Emilia Romagna (93.434 stranieri), Veneto (92.924), Lazio (77.071) e Piemonte (75.276). Se i tassi di crescita della popolazione scolastica complessiva, tra 2011/12 e 2013/14, sono tendenzialmente negativi o poco rilevanti, vi sono alcune regioni del Sud in cui la crescita degli alunni stranieri è doppia o tripla rispetto alla media del 6,2% (+20,5% in Basilicata, +14,3% in Campania, +12,8% in Sicilia, +10,3% in Calabria).

Gli studenti con cittadinanza non italiana ma nati nel nostro paese sono nell’a.s. 2013/14 415.283, corrispondenti al 51,7% degli alunni stranieri. Tra il 2007/08 e il 2013/14 si evidenzia una crescita esponenziale di nati in Italia nelle scuole secondarie in cui questi alunni si sono quasi triplicati (secondarie di primo grado) o più che triplicati (secondarie di secondo grado), raddoppiati nelle scuole primarie o quasi nelle scuole dell’infanzia.

La distribuzione dei nati in Italia non è omogenea sul territorio nazionale: il primato in valori assoluti lo detiene il Nord Ovest che accoglie, nell’a.s. 2013/14, 167.182 alunni stranieri nati in Italia (40,2% del totale), seguito dal Nord Est (123.142 alunni, 29,6% del totale), dal Centro (93.094 pari al 22,4%) e dal Sud e dalle Isole (31.865, 7,8%). I gruppi più numerosi di nati in Italia si concentrano nei primi anni dei diversi livelli scolastici delle scuole del Nord Ovest.

Da un livello scolastico all’altro, l’incidenza dei nati in Italia si riduce: si passa dall’84% di nati in Italia nelle scuole dell’infanzia al 72,4% nel primo anno delle scuole primarie; dal 54,1% di nati in Italia nella classe quinta della primaria al 45,1% della classe prima della secondaria di primo grado; dal 31,1% nel terzo anno della secondaria di primo grado al 20,9% di iscritti al primo anno della secondaria di secondo grado; si arriva infine al 10,1% di nati in Italia presenti nella classe quinta della scuola secondaria di secondo grado.

La Lombardia è la regione con il maggior numero di alunni nati in Italia (oltre le 110mila unità), mentre il Veneto è la prima regione per incidenza percentuale di questo gruppo (59,5% degli alunni stranieri). L’Umbria si distingue per un’incidenza dell’89% di nati in Italia nelle scuole dell’infanzia e del 71,1% nelle scuole primarie, il Veneto per un’incidenza dell’88,8% nell’infanzia e del 74% nelle primarie. Le percentuali più alte nelle secondarie di primo grado si registrano in Lombardia (43,9%), Veneto (43,1%) ed Emilia Romagna (42,7%), nelle secondarie di secondo grado troviamo ancora la Lombardia (19%) e la Sicilia (19,1%).

Quest’ultimo territorio si conferma, come già sottolineato negli anni precedenti, come una regione caratterizzata da una scarsa numerosità di alunni non italiani, ma con una percentuale molto elevata di nati in Italia e di iscritti alla scuola secondaria di secondo grado.

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