In Nepal, 14 mila bambini circa torneranno a scuola in spazi temporanei per l’apprendimento. Le scuole che stavano frequentando sono state distrutte o gravemente danneggiate nei due terremoti che hanno colpito il paese. Lo comunica l'Unicef.
"Per il primo giorno di scuola, - racconta l'Unicef in una nota - i bambini dei distretti più duramente colpiti in Nepal hanno ricevuto materiali didattici, kit ricreativi e per la prima infanzia forniti dall'Unicef e dai suoi partner. Questo è un primo passo in avanti per i bambini, dato il livello di distruzione delle strutture scolastiche nei distretti più colpiti dal sisma. Sono previsti ulteriori impegni per riportare velocemente a scuola quanti più bambini".
"È dimostrato che, dopo una catastrofe, quando i bambini non frequentano le scuole per un periodo prolungato di tempo hanno sempre meno possibilità di tornare in classe", ha dichiarato Tomoo Hozumi, rappresentante Unicef in Nepal. L'Unicef lavora con il ministero dell'Istruzione e altri partner per riportare i bambini a scuola il prima possibile, garantendo allo stesso tempo luoghi sicuri in cui apprendere e sostengo psicologico.
"C'è ancora molto da fare per 985.000 bambini che non sono potuti tornare a scuola oggi, perché corrono grandi rischi di abbandonare gli studi. A causa dei due terremoti 32.000 classi sono state distrutte e 15.352 danneggiate", sottolinea ancora l'Unicef.
"Continueremo a costruire spazi temporanei per l’apprendimento il più velocemente possibile così che nessun bambino resti fuori dalle scuole. Allo stesso tempo, stiamo incoraggiando le famiglie a mandare i propri figli nelle scuole valutate sicure e stiamo chiedendo alle comunità il loro supporto alla campagna Back to School", ha aggiunto Hozumi.