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Moda: dossier Lav, nessuna etica ma solo marketing in industria europea pellicce

12 ottobre 2015 | 16.34
LETTURA: 3 minuti

Network for Animal Freedom/Norwegian Animal Protection Society
Network for Animal Freedom/Norwegian Animal Protection Society

Le pellicce del Nord Europa non sono nè 'etiche' nè 'animal welfare friendly' ma semplicemente il prodotto di pratiche convenzionali già vietate, proprio per ragioni etiche e scientifiche in diversi Paesi. A denunciarlo è il dossier 'Nordic fur trade – marketed as responsible business' (Pelliccia del Nord, commercializzata come business responsabile) che verrà presentato il prossimo 15 ottobre al Parlamento Europeo dalle coalizioni internazionali Fur Free Alliance ed Eurogroup For Animals, delle quali la Lav è componente e unica rappresentante per l’Italia.

Il rapporto mostra come la rivendicazione del rispetto di elevati standard da parte dell’industria della pellicceria europea sia in netto contrasto con la realtà degli allevamenti e venga per questo duramente criticata da numerosi esperti in benessere animale. È in particolare la società scandinava Saga Furs, network di allevatori nel Nord Europa e tra i protagonisti nel campo della produzione e del commercio delle pellicce, ad avere implementato una strategia per presentare se stessa come una sorta di certificazione etica per i prodotti commercializzati, facendo così apparire la produzione di pellicce nei Paesi nordici come rispettosa del benessere animale.

Un'immagine smontata dal nuovo rapporto 'Nordic fur trade' secondo il quale le condizioni degli animali nel Nord Europa non sono significativamente diverse dalle condizioni degli animali allevati in altre parti del mondo. "Gli allevamenti di animali da pelliccia e i problemi connessi al benessere animale sono gli stessi ovunque, in Finlandia così come in Danimarca e in Cina. Attivi predatori, quali sono i visoni e le volpi, principali specie allevate per tale scopo, sono tenuti in allevamenti intensivi fatti di lunghe file di gabbie di rete metallica in cui le loro esigenze comportamentali non possono essere soddisfatte", spiega Salla Tuomivaara, co-autore e direttore della Ong finlandese Animalia.

Il lancio del nuovo rapporto avviene a breve distanza dalla mostra organizzata sempre al Parlamento Europeo da Saga Furs per pubblicizzare il proprio impegno in favore del benessere animale. Ma "i parametri di benessere animale a cui fa riferimento Saga Furs - sostiene Siri Martinsen, direttore della Ong norvegese Noah e co-autrice del dossier - sono solo strumenti di marketing finalizzati a migliorare l'opinione di consumatori e istituzioni, quando nella realtà gli allevamenti per la produzione di pelliccia, anche nel Nord Europa, sono criticati da esperti di benessere animale".

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