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New deal Zingaretti

03 aprile 2019 | 06.33
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(Fotogramma)
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di Mara Montanari

Alleanze larghe per amministrative ed europee. Mobilitazione nel Paese e riapertura del tesseramento. E infine confronto aperto con le parti sociali. Nicola Zingaretti riassume così il suo new deal insieme alla squadra del coordinamento dem (una sorta di segreteria ristretta) dopo aver incontrato al Nazareno i segretari di Cgil, Cisl e Uil. Non che Maurizio Martina o lo stesso Matteo Renzi non abbiano avuto incontri del genere da segretari, come ricorda Simona Malpezzi. "I sindacati sono sempre stati interlocutori del Pd, dentro e fuori dal Nazareno. Chiunque sia il segretario. Renzi li ha più volte incontrati". E pure Martina, sottolineano i suoi.

Ma qualcosa è cambiato e a dirlo ieri è stato uno degli ospiti di Zingaretti. "C'è una volontà a discutere diversa rispetto al passato ma valuteremo nel merito", dice Maurizio Landini lasciando il Nazareno. Un osservato speciale da parte dei dem, il nuovo segretario della Cgil. C'era chi temeva un nuovo corso filo-5 Stelle con Landini leader. "Non è così e anche la discussione che abbiamo avuto oggi lo ha confermato", riferisce uno dei partecipanti all'incontro al Nazareno.

Zingaretti ha presentato ai leader sindacali la bozza del programma per le europee. E farà altrettanto in altri incontri già fissati: il 9 aprile con Confidustria e il 10 con il mondo dell'associazionismo e del volontariato. "Oggi c'e' stato il primo di una serie di tre incontri con le parti sociali per fare insieme il punto sulla situazione italiana". Il documento è corposo. Diverse le proposte. Come l'indennità di disoccupazione europea. Tutto centrato su idee per la crescita e l'occupazione. "Non ci sarà crescita per l'Italia se non ci sarà una Europa che punta sulla crescita".

Un documento per le europee ma anche una risposta, alternativa, al governo gialloverde. "Il governo che non c'è", dice Zingaretti. "L'Italia improvvisamente si è fermata e sta precipitando e c'è un governo che fa finta di non accorgersene. E come se il governo non ci fosse. Parlano membri di governo, spesso con posizioni diverse tra loro, ma senza agire, nessuno fa nulla. Come ha detto Juncker il Paese precipita ma nessuno se ne preoccupa".

Di qui la proposta Pd. "Per rilanciare la crescita e l’occupazione servono politiche economiche più espansive imperniate su grandi investimenti comuni. In questi anni - si legge nel documento - ci siamo battuti per superare le politiche di austerità (...) Occorre ora dare vita a un vero governo economico europeo, capace di sostenere il lavoro e lo sviluppo e di correggere gli squilibri sociali e territoriali che minano la crescita e la coesione dell’Europa. Per questo non servono solo politiche migliori ma bisogna dotare l’Unione e l’eurozona di strumenti e risorse adeguati".

Il documento dem si articola in 6 capitoli. Si parte con un "Piano straordinario di investimenti per la crescita, il lavoro l’innovazione e la sostenibilità". Poi "una funzione di stabilizzazione per l’area euro" con la proposta di una "indennità europea di disoccupazione". Quindi il capitolo dedicato alla finanza: "Finanza per la crescita" che preveda "investimenti nell’economia reale e di lungo termine", il completamento della "Unione bancaria" e "investimenti verso la sostenibilità ambientale e sociale".

Ed ancora proposte "contro il dumping fiscale" e poi il capitolo per "un’Europa sociale" con numerose proposte che vanno "dall'adozione di un salario minimo europeo, già proposta dal Pse" alle "misure per garantire parità di salario a parità di lavoro fra uomini e donne" e la disincentivazione delle "'delocalizzazioni opportunistiche' tra Paesi membri dell’Unione". E ancora misure contro la violenza di genere e per assicurare a "tutti i bambini nell’Ue a rischio di povertà (oltre 25 milioni) accesso gratuito ad assistenza sanitaria, istruzione, assistenza per l’infanzia, alloggio ed alimentazione adeguata".

E sul piano economico si va da "un piano straordinario di investimenti in capitale umano, ricerca, infrastrutture, energie rinnovabili, welfare orientato all’innovazione e alla sostenibilità ambientale e sociale" con "l'emissione, in questo quadro, di nuovi Eurobond", la "trasformazione del Patto di Stabilità in Patto di Sostenibilità e crescita, con lo scomputo degli investimenti dal calcolo del deficit". E infine la "sostenibilità" come "faro guida per tutte le politiche, europee ed a livello di stati membri".

Intanto, sul fronte interno, resta aperto il confronto con Mdp sull'eventualità che faccia parte della lista unitaria con il Pd alle europee. "Con Mdp -dice Zingaretti- c'è un confronto aperto. La lista per le europee non è una confederazione di partiti. E' una lista aperta per unire ed ovviamente e' aperto un confronto anche con Speranza".

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