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Niente espulsione per il ghanese Paul

14 maggio 2019 | 20.04
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Il Tar accoglie la sospensiva per l'idraulico ghanese che da due settimane digiuna insieme al missionario laico Biagio Conte

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Niente espulsione per il ghanese Paul Yaw, l'idraulico ghanese che da due settimane digiuna insieme con il missionario laico Biagio Conte nella piazza in cui è stato ucciso padre Pino Puglisi a Palermo. Il Tar, come apprende l'Adnkronos, questa sera ha accolto la sospensiva del provvedimento di rigetto della domanda di permesso di soggiorno.

Nei giorni scorsi Giorgio Bisagna dell'Associazione Adduma, che si occupa di diritti umani, e che segue il caso di Paul Yaw, ha depositato il ricorso al Tar contro il rigetto del rinnovo del permesso di soggiorno. Yaw, infatti, ha ricevuto parere negativo alla sua richiesta di rinnovo di permesso di soggiorno. Da dieci anni lavora come idraulico all'interno della missione, ma questo non gli è bastato a ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Proprio oggi pomeriggio all digiuno in piazzale Anita Garibaldi si sono uniti in centinaia. In corso un presidio attorno a Biagio Conte, arrivato al 15esimo giorno di digiuno, con le catene ai piedi.

"Sono molto soddisfatto per la decisione del Tar e aspettiamo che la questione possa condurre a una veloce conclusione della vicenda", commenta l'avvocato Bisagna con l'Adnkronos. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l'arcivescovo Corrado Lorefice hanno fatto nei giorni scorsi visita a Biagio Conte. "La Chiesa e le istituzioni si stringono attorno a Biagio Conte che dà voce all'uomo invisibile", avevano detto Orlando e Lorefice. "In una Palermo che non dimentica nessuno".

E' stato dopo che il decreto di espulsione è arrivato a Paul, ospite da dieci anni nella missione Speranza e Carità a Palermo, che Biagio Conte ha deciso di scendere in strada a digiunare per opporsi a quella che ritiene "una palese ingiustizia". Paul Yaw Aning, 51 anni, è un migrante irregolare, con permesso di soggiorno scaduto che non è stato possibile rinnovare, finito così nelle maglie della giustizia italiana. Paul arriva in Italia 17 anni fa, a Bologna, per lavorare in fabbrica. Poi la crisi, la chiusura dell’azienda. Dieci anni fa il giovane ghanese si trasferisce a Palermo, trovando ospitalità nella missione "Speranza e Carità" di Biagio Conte.

Paul diventa uno dei principali collaboratori di Biagio. E' idraulico e diventa un prezioso riferimento delle tante cose da fare quotidianamente in una struttura che ospita oltre mille senzatetto. Poi, l'arrivo del decreto di espulsione, cieco e impietoso. Decreto emesso dal prefetto e da un provvedimento di accompagnamento alla frontiera firmato dal questore, decisioni convalidate il 26 aprile dal giudice di pace.

Il presidente di sezione del Tar Maria Cristina Quiligotti ha fissato per la trattazione collegiale la camera di consiglio dell'11 giugno prossimo. Il decreto del Tar sarà "eseguito - come si legge nel provvedimento - dall'Amministrazione ed è depositato presso la segreteria del Tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti". Il ricorso è stato presentato dall'avvocato Bisagna in rappresentanza dell'idraulico ghanese contro il questore Renato Cortese che non si è costituito in giudizio. Era stato il questore lo scorso 8 aprile a firmare il decreto di espulsione.

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