Amazon è troppo ‘pop’ per vendervi prodotti di lusso. Un fornitore di prodotti di alta gamma, stabilisce una sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue, può vietare ai suoi distributori autorizzati di vendere i prodotti su una piattaforma Internet come il colosso delle vendite online. Per i giudici di Lussemburgo "un simile divieto è adeguato e in linea di massima non va oltre quanto necessario per salvaguardare l’immagine di lusso dei prodotti".
Coty Germany, che vende cosmetici di lusso in Germania, ha fatto causa a uno dei suoi distributori autorizzati, la Parfuemerie Akzente, per impedirle di rivendere i prodotti su Amazon.de. I distributori di Coty Germany possono vendere i prodotti tramite piattaforme Internet, a patto però che l’intervento di queste ultime non sia riconoscibile da parte del consumatore. Il Tribunale Superiore del Land di Francoforte sul Meno si è rivolto alla Corte di Giustizia Ue per capire se la clausola contrattuale invocata da Coty sia in linea o meno con il diritto Ue.
La Corte precisa che un sistema di distribuzione selettiva dei prodotti di lusso che miri a salvaguardarne l’immagine non viola le leggi Ue, a patto che i criteri definiti non eccedano il limite del necessario e che la scelta dei rivenditori avvenga in modo non discriminatorio, applicando criteri oggettivi di carattere qualitativo. Per i giudici di Lussemburgo, la clausola contrattuale controversa, che vieta ai distributori di avvalersi di piattaforme terze riconoscibili dai clienti, appare legittima, in quanto adeguata a salvaguardare l’immagine di lusso dei prodotti interessati e dato che "non sembra spingersi oltre il necessario".