Continuano al Cairo i negoziati indiretti tra israeliani e palestinesi, con la mediazione dell'Egitto, per giungere a un accordo per un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza. A poche ore dalla mezzanotte e dall'imminente fine della tregua di cinque giorni, non ci sono segnali di progressi nei colloqui.
Continuano al Cairo i negoziati indiretti tra israeliani e palestinesi, con la mediazione dell'Egitto, per giungere a un accordo per un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza. A poche ore dalla mezzanotte e dall'imminente fine della tregua di cinque giorni, non ci sono segnali di progressi nei colloqui, come sottolinea l'agenzia di stampa Dpa.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha chiarito che non farà concessioni sulla "sicurezza" di Israele, che chiede la smilitarizzazione dell'enclave palestinese. Hamas, che controlla la Striscia, insiste nel chiedere la fine del blocco a Gaza. Stamani Israele ha sospeso il traffico ferroviario nelle zone vicine alla Striscia.
Intanto Egitto e Norvegia lavorano con Abbas a una conferenza dei donatori per la ricostruzione della Striscia, dove molte infrastrutture e migliaia di case sono state distrutte. "La popolazione a Gaza sta soffrendo e c'è bisogno di assistenza urgente", ha detto il ministro norvegese degli Esteri, Borge Brende.
Nell'offensiva israeliana contro la Striscia di Gaza, scattata l'8 luglio in risposta al lancio di razzi dal territorio palestinese contro lo Stato ebraico, sono rimaste uccise - secondo il ministero della Salute di Gaza- almeno 2.016 persone, mentre i feriti sono 10.193. Da parte israeliana, 64 soldati e tre civili sono morti a causa del lancio di razzi dalla Striscia.