(Aki) - La vice presidente dell'Iran per gli Affari femminili e della famiglia Shahindokht Molaverdi ha condannato il rapimento di circa 200 ragazze nigeriane da parte di Boko Haram sostenendo che è contro l'Islam. Molaverdi ha quindi inviato lettere al direttore esecutivo dell'organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa delle donne Phumzile Mlambo-Ngcuka, al ministro per gli Affari femminili e per lo Sviluppo sociale della Nigeria Hajiya Zainab Maina e ai segretario dell'Unione interparlamentare, dell'Organizzazione della cooperazione islamica e del Movimento dei Paesi non allineati per denunciare il comportamento anti islamico e le violazioni dei diritti umani commessi dai terroristi di Boko Haram.
Riferendosi alla proposta del presidente iraniano Hassan Rohani per un 'Mondo contro la violenza e l'estremismo', la vice presidente ha chiesto a tutte le nazioni di denunciare la violenza e prendere le distanze dall'estremismo. Molaverdi ha quindi ricordato che, secondo l'Islam, le donne hanno diritto all'istruzione e le azioni perpetrate da Boko Haram non hanno nulla a che vedere con gli insegnamenti islamici. Simili azioni, ha pero' avvertito, rischiano di esacerbare l'islamofobia e sentimenti anti islamici.
Lo scorso 14 aprile i terroristi di Boko Haram hanno rapito 270 studentesse da scuola. Una cinquantina di loro sono riuscite a fuggire. Il 5 maggio, poi, il leader del gruppo ha annunciato l'intenzione di vendere queste ragazze. Boko Haram ritiene un ''peccato'' l'istruzione che sostiene sia di stampo occidentale e auspica un'applicazione rigida della Sharia, la legge islamica.