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Nigeria, Nobel Ebadi su ragazze rapite: ''Chi si oppone a istruzione nega l'Islam''

07 maggio 2014 | 17.40
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Nigeria, Nobel Ebadi su ragazze rapite: ''Chi si oppone a istruzione nega l'Islam''

Roma, 7 mag. (Adnkronos/Aki) - Chi si oppone all'istruzione delle ragazze è contro l'Islam, "il gruppo Boko Haram abusa della religione e la usa come alibi''. E' quanto afferma il premio Nobel per la Pace, l'iraniana Shirin Ebadi, in un'intervista ad Aki-Adnkronos International sulla vicenda delle oltre 200 studentesse rapite il mese scorso in Nigeria dagli estremisti islamici, per la cui liberazione si sta finalmente mobilitando la comunità internazionale.

"Queste persone in Nigeria, che addirittura si considerano musulmane, hanno rapito ragazze la cui unica colpa è andare a scuola. Ma come può questo gruppo definirsi musulmano se lo stesso profeta Maometto ha detto che acquisire conoscenza e istruzione sono indispensabili sia per gli uomini che per le donne musulmane", sottolinea la Ebadi, simbolo della lotta per i diritti umani in Iran e da sempre in prima linea per la difesa dei diritti delle donne. "Chi è contrario all'istruzione delle ragazze segue un unico scopo, cioè assoggettarle così da poterle sottoporre a costanti sevizie e oppressioni. Individui come questi si trovano dappertutto e l'Islam è contrario a tali comportamenti", conclude la Ebadi.

NUOVI RAPIMENTI - Proseguono intanto i rapimenti. Sono undici le ragazze sequestrate nel nord della Nigeria da Boko Haram martedì - e non otto come riferito in un primo momento - secondo quanto riportato dalla stampa di Abuja. I militanti islamici hanno assaltato il villaggio di Waranbe, nello stato del Borno, lo stesso dove il 14 aprile scorso avevano attaccato un collegio femminile, portando via circa 280 studentesse, una cinquantina delle quali erano riuscite a fuggire. La polizia ha offerto una ricompensa di circa 210mila euro a chiunque possa aiutare a localizzare e trarre in salvo le ragazze.

LA COMUNITA' INTERNAZIONALE - Gli Stati Uniti hanno annunciato di essere pronti a inviare un team di esperti in Nigeria per aiutare le autorità locali a rintracciare le ragazze. In un'intervista il presidente Barack Obama ha fatto sapere che gli Usa faranno "tutto il possibile" per aiutare la Nigeria. Poi ha aggiunto: "Dobbiamo affrontare anche il problema più ampio di come organizzazioni di questo tipo mettono a rischio la vita quotidiana delle persone".

Il caso verrà poi discusso dai ministri degli Esteri dell'Unione Europea lunedì prossimo a Bruxelles. Lo ha detto all'Adnkronos un portavoce dell'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea, precisando che il tema non è "formalmente in agenda" al prossimo Cae, ma Catherine Ashton informerà i colleghi sugli eventi in Nigeria. Nel ribadire la condanna del rapimento delle studentesse e le continue violenze nel Paese, il portavoce della Ashton ha poi definito "totalmente inaccettabili" le recenti dichiarazioni del leader di Boko Haram, secondo cui le ragazze potrebbero essere vendute come ''schiave''.

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