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Nigeria: Buhari, pronto a negoziare con Boko Haram per rilascio studentesse

22 luglio 2015 | 15.10
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Muhammad Buhari e Barack Obama - (AFP)
Muhammad Buhari e Barack Obama - (AFP)

Muhammad Buhari, il nuovo presidente nigeriano, è disposto a negoziare con i leader di Boko Haram per ottenere il rilascio delle 200 studentesse rapite nell'aprile dello scorso anno nel villaggio di Chibok. Tutto dipende - ha dichiarato in un'intervista alla Cnn - dalla credibilità di coloro che sostengono di rappresentare il gruppo islamista militante.

"Il nostro principale obiettivo, in quanto governo, è quello di garantire l'incolumità delle ragazze", ha detto ancora nel corso della sua visita negli Stati Uniti. Un precedente tentativo di scambio di prigionieri che vedeva coinvolte le ragazze si è concluso con un fallimento.

Il rapimento delle studentesse che frequentavano un collegio nella città nordorientale di Chibok ha provocato un'ondata di indignazione nel mondo intero e dato origine ad una delle più imponenti campagne sui social media, dove l'hashtag #BringBackOurGirls è stato usato oltre cinque milioni di volte. Boko Haram, considerato responsabile della morte di oltre 10mila persone dal 2009, ha intensificato i suoi attacchi da quando Buhari si è insediato a maggio.

"Se siamo convinti del fatto che la leadership di Boko Haram può consegnare queste ragazze sane e salve, saremo pronti a negoziare ciò che vogliono", ha affermato Buhari nell'intervista. "Dobbiamo verificare l'attendibilità di coloro che affermano di poterlo fare... stiamo prendendo tempo perché vogliamo riportarle incolumi ai loro genitori". Buhari ha definito prioritario per lui il garantire una sicurezza che stabilizzi la Nigeria: "Nulla funzionerà finché il paese non sarà sicuro".

Nelle ultime settimane il presidente nigeriano - che a Washington ha incontrato il presidente americano Barack Obama e funzionari della Banca Mondiale per ottenere aiuto nella lotta al movimento estremista islamico, ha sostituito i vertici militari, trasferito il quartier generale militare a nordest e lavorato per il dispiegamento di una forza multinazionale di contrasto a Boko Haram. Gli Stati Uniti si sono impegnati a finanziare con 5 milioni di dollari la lotta contro gli estremisti islamici e la Banca Mondiale ha promesso 2,1 miliardi di dollari per contribuire a ricostruire le zone nordorientali maggiormente devastate dagli attacchi dei jihadisti.

La ragazze di Chibok non sono più state viste da maggio, quando Boko Haram diffuse un video in cui si vedevano circa 130 di loro intente a recitare il Corano. Secondo le stime fornite da Amnesty sono almeno duemila le donne e le ragazze sequestrate da Boko Haram dall'inizio del 2014.

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