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"No a Foa in Rai", raccolte 18mila firme in un giorno

31 luglio 2018 | 16.10
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(Fotogramma)
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"Alla vigilia del parere della Commissione parlamentare di Vigilanza sulla nomina del nuovo presidente Rai, abbiamo consegnato al presidente e ai membri della Commissione la petizione 'Vogliamo un presidente Rai di garanzia, degno e rispettoso delle istituzioni'". Lo rendono note le due associazioni che hanno promosso l'iniziativa, vale a dire Articolo 21 e Progressi (https://www.fare.progressi.org/p/presidenterai).

"In un solo giorno abbiamo raccolto oltre 18mila firme di cittadine e cittadini di tutta Italia indignati per l'imposizione da parte del governo di Marcello Foa alla presidenza della Rai - scrivono - Con la petizione chiediamo a alla Commissione parlamentare di Viglianza di garantire il rispetto della legge e delle istituzioni repubblicane nella nomina del nuovo presidente Rai e dunque escludere il nome di Marcello Foa, imposto dal governo. Secondo noi il giornalista Foa non ha i requisiti per questo incarico e il modo in cui è stato indicato viola una serie di regole fondamentali".

Tre le motivazioni principali della raccolta firme: "Il presidente della Rai, servizio pubblico pagato da tutti i cittadini, non può esprimersi contro l'ordinamento costituzionale italiano e contro l'Unione Europea. Marcello Foa lo ha fatto in modo esplicito dichiarando pubblicamente 'disgusto' nei confronti del presidente della Repubblica. Gli attacchi al Capo dello Stato dimostrano disprezzo e antagonismo rispetto ai valori repubblicani che il presidente Mattarella rappresenta".

Per i firmatari, poi, "c'è incompatibilità perché i consiglieri del consiglio di amministrazione Rai non possono essere titolari 'di cariche in società concorrenti'. Foa è amministratore delegato di un gruppo editoriale concorrente alla Rai sia all'estero che in alcune regioni italiane. Altra violazione da parte del governo è l'annuncio di Foa come presidente Rai in consiglio dei ministri, attraverso le dichiarazioni del presidente e del vicepresidente del consiglio, che hanno scavalcato il consiglio d'amministrazione Rai".

"Ricordiamo - scrivono infine - che il presidente deve essere sempre 'di garanzia', nominato dal consiglio d'amministrazione tra i suoi membri con il parere favorevole della Commissione di Vigilanza e i due terzi dei voti, proprio per la delicatezza del ruolo del presidente Rai e nel rispetto dell'orientamento politico di tutti i cittadini. Questo requisito viene a mancare perché Lega e Movimento Cinque Stelle hanno imposto un giornalista molto sbilanciato politicamente. Sui social media Marcello Foa ha promosso notizie e campagne di estrema destra, spesso prese da fonti di fake news: da quelle sovraniste a quelle contro i vaccini, fino a quelle dai toni marcatamente omofobi".

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