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Green pass sui treni, proteste flop: pochi manifestanti

01 settembre 2021 | 15.39
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Annunciati su Telegram blocchi in 54 stazioni. Forze dell'ordine schierate, ma scarsa partecipazione a Roma, Milano e Padova. Flop anche a Torino, dove un attivista ha aggredito i poliziotti

Lo striscione affisso dai militanti di Forza Nuova nei pressi della stazione Tiburtina di Roma (Adnkronos)
Lo striscione affisso dai militanti di Forza Nuova nei pressi della stazione Tiburtina di Roma (Adnkronos)

Green pass Italia obbligatorio da oggi, 1 settembre, anche per i treni. Annunciate su Telegram dal gruppo 'Basta dittatura!' - ma anche dai no vax - proteste e blocchi in 54 stazioni. Massima l'attenzione delle forze dell'ordine, impegnate nei controlli e nella sorveglianza contro possibili minacce, ma scarsa partecipazione finora: pochi manifestanti a Roma, Milano e Padova. Flop anche a Torino, dove un attivista ha aggredito i poliziotti.

ROMA - Intanto a Roma la manifestazione di protesta è un flop. Davanti alla stazione Tiburtina, dov'era l'appuntamento romano delle 14.30, sono pochissimi i manifestanti. "Sono qui per manifestare contro il vaccino. Dietro c’è Bilderberg, Soros e le sue Ong, ci sono solo interessi dietro. E' una vergogna che i nostri politici obblighino i medici a vaccinarsi. Questa è dittatura", dice una signora. "Io ho il terrore del vaccino. Il Covid non esiste, i morti non sono morti di virus, qualcuno ha fatto le autopsie?", dice un’altra signora.

"Il virus è una cosa, il diritto a spostarmi è un altro. Il governo sta esagerando: si occupino di curare i malati invece di rendere la vita un inferno ai sani. Oggi è una data simbolo, oggi si reprimono altri diritti sanciti dalla carta costituzionale. La politica fa schifo: sono deluso soprattutto dai grillini che dovevamo fare la rivoluzione e stanno facendo peggio degli altri", sostiene un manifestante.

Presente anche Giuliano Castellino insieme ad altri militanti di Forza Nuova in un bar nei pressi della stazione. "E' impossibile sostenere questa apartheid socio sanitaria: è un elemento coercitivo che obbliga le persone a vaccinarsi. Siamo purtroppo costretti ancora una volta stare in piazza per far sì che l’opinione pubblica combatta contro questa tirannia sanitaria. Non siamo contro i vaccini e i tamponi, siamo per la libertà di scelta per tutti. Protesteremo e scenderemo in piazza finché questa dittatura non finirà", ha detto all’Adnkronos Sulla polemica scaturita in seguito alla sua presenza allo stadio Olimpico, Castellino risponde: "Ho fregato tutti: sono entrato esibendo solo il tampone negativo, non il green pass perché la legge me lo permette. C’è tanta malafede in giro".

I militanti hanno poi affisso un manifesto - "Italiani contro il Green Pass" - davanti al bar nei pressi della circonvallazione Nomentana. "Siamo qui contro la dittatura sanitaria. Siamo per la libertà di scelta e per il rispetto dei diritti che questi tiranni ci stanno negando. Tanti medici lo avevano capito e si sono tolti la vita come De Donno", dice una simpatizzante.

MILANO - Situazione tranquilla alla stazione Centrale di Milano. Al momento in piazza Duca d’Aosta non ci sono manifestanti presenti, mentre diversi agenti della polizia di Stato e carabinieri monitorano la zona. Un uomo che sul braccio portava una fascetta rossa con la scritta ‘No Vax’ è entrato nella stazione ma è stato fermato subito per dei controlli. L’uomo ha detto di essere un "giornalista" senza però esibire il tesserino dell’ordine, lamentando di essere in una "dittatura".

Scarsa partecipazione alla protesta contro il green pass anche alla stazione Garibaldi di Milano, dove i manifestanti si erano dati appuntamento attraverso Telegram alle 14.30 di oggi, con l’obiettivo di raggiungere i binari e creare disagi. Tuttavia all’interno dello scalo ferroviario - accessibile solo con biglietto e presidiato dalle forze dell’ordine - le poche decine di persone scese in piazza non hanno neanche tentato di entrare. I manifestanti sono rimasti fuori sullo spiazzo della stazione, sparpagliati tra loro e intenti per lo più a parlare con i numerosi giornalisti presenti.

Una ventina di no green pass si sono poi assiepati per circa 20 minuti all’ingresso della stazione. Tre di loro, esibendo il biglietto del treno e la carta d’identità, hanno ripetutamente chiesto di entrare all’interno dello scalo, ma gli agenti non li hanno fatti passare. "Non ci stanno facendo entrare, nonostante non ci sia alcuna legge che prevede che non si possa entrare in stazione", si sono lamentati di fronte agli agenti schierati, mentre si levavano i cori "libertà, libertà".

Non riuscendo a varcare l’ingresso principale della stazione, i tre hanno imboccato l’entrata della fermata della metropolitana Garibaldi e si sono diretti ai tornelli, inseguiti dai poliziotti che hanno bloccato anche i varchi sotterranei. A quel punto i manifestanti sono risaliti nello spiazzo della stazione, dove sono tutt’ora assiepati.

"Tamponi, mascherine e vaccini sono un tso, nessuno ci può obbligare", ha detto un signore ai cronisti. "Io chiedo che la sanità curi le altre malattie. Io per il Covid posso anche morire, ma non voglio morire per le altre malattie", ha dichiarato una manifestante. Fuori dallo scalo non si sono sentiti cori di protesta e si sono visti pochissimi cartelloni, con le scritte "Sulla salute decido io" e "Rip democrazia".

"Sono qua per difendere la Costituzione e le libertà, che da oggi sono ulteriormente diminuite". Così un professore di Filosofia teoretica di un ateneo pubblico del sud Italia, che vuole mantenere l’anonimato, ha motivato la sua partecipazione alla protesta. "Ci sono dei cittadini che non accettano l’attacco alla Costituzione che è in corso dall’8 marzo 2020 e si è accentuato dal 6 agosto 2021", ha detto il docente, precisando di essere contrario non al vaccino, ma al "lasciapassare sanitario, che è una cosa diversa".

A chi gli chiedeva se non abbia paura di venire sospeso dall’insegnamento, il professore ha risposto: "Per difendere la libertà qualcosa bisogna rischiare, altrimenti sarebbe troppo semplice". E poi, citando Spinoza, ha aggiunto: "La frase conclusiva dell’Etica dice ‘tutte le cose eccellenti sono tanto difficili quanto rare’. E quindi qualcosa bisogna pur pagare se si difende la cosa più importante che i nostri resistenti e costituenti ci hanno trasmesso, cioè la libertà".

TORINO - Nessun blocco di treni nelle stazioni ferroviarie torinesi di Porta Nuova e Porta Susa da parte dei manifestanti no vax che si erano dati appuntamento via social nella vicina piazza Carlo Felice con l’obiettivo di raggiungere i binari per impedire ai convogli di partire. L’ingente dispiegamento di forze dell’ordine e la bassa partecipazione di manifestanti, alcune decine, hanno, di fatto, impedito la riuscita dell’iniziativa.

"Noi siamo contro la violenza anche quella del governo che non ci obbliga ma ci costringe a vaccinarci - ha spiegato Marco Liccione, portavoce di Variante Torinese - siamo, invece, per la libertà di scelta perché è dimostrato che il Covid non viene fermato dal vaccino".

Liccione ha, quindi, preso le distanze dalle violenze degli ultimi giorni. "I gruppi su Telegram hanno avuto il merito di svegliare le menti ma mi dissocio da ogni forma di violenza. Il nostro obiettivo è portare in piazza pacificamente le nostre opinioni, per questo abbiamo organizzato una manifestazione informativa per venerdì sera in piazza Castello", ha concluso.

Un giovane, attivista ‘No Vax’ è stato bloccato dalle forze dell’ordine nei pressi della stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova. L’uomo prima si è rifiutato di mostrare i documenti per farsi identificare e poi si è scagliato contro i poliziotti che, quindi, lo hanno bloccato e condotto in questura per identificarlo.

PADOVA - E' finita in un nulla di fatto la prevista manifestazione dei no vax prevista per oggi pomeriggio davanti alla stazione di Padova, con l'annunciato blocco dei treni. Davanti al piazzale della stazione non si è presentato nessuno, o quasi, mentre le forze dell'ordine facevano filtrare attentamente i viaggiatori controllando all'ingresso il titolo di viaggio.

Unico rappresentante del movimento 'no vax' arrivato il prof. Ivano Spano docente di sociologia in pensione dell'Università di Padova che all'Adnkronos sottolinea: "I vaccini sono pericolosi, e più ne facciamo e più aumenta la loro capacità". E ancora: "Non lo dico io, ma anche Premi Nobel son o intervenuti contro questa storia, premi Nobel per la medicina e medici top a livello mondiale e non sono certo venduti... Stiamo scherzando, è gente seria e hanno detto basta con queste cose .Gli effetti dei vaccini non sono ancora noti".

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