Lo scrivono i giudici del tribunale di Torino nelle motivazioni della sentenza con cui lo scorso 27 gennaio hanno condannato 47 attivisti per i disordini avvenuti intorno al cantiere della Torino-Lione nell’estate 2011.
Il 27 giugno 2011 in Valsusa non ci fu “alcun abuso” nell’uso dei lacrimogeni da parte della polizia. Lo scrivono i giudici del tribunale di Torino nelle motivazioni della sentenza con cui lo scorso 27 gennaio hanno condannato 47 attivisti No Tav per gli scontri avvenuti intorno al cantiere della Torino-Lione nell’estate 2011.
I giudici spiegano che “le forze dell’ordine avevano il potere di utilizzare i gas lacrimogeni” e che l’uso di questi gas produceva “danni fisici certamente meno gravi di quelli che sarebbero derivati dal contatto fisico tra agenti e manifestanti”, non ravvisando dall’analisi di filmati e documentazione medica alcun abuso nell’uso di quei dispositivi, né nell’uso della forza. “Non sono ravvisabili - sottolinea il tribunale - eccessi o profili di arbitrarietà” nell’azione delle forze dell’ordine.