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Nomine, verso conferme Descalzi, Starace e Caio. In bilico Moretti

07 marzo 2017 | 18.25
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Nomine, verso conferme Descalzi, Starace e Caio. In bilico Moretti

Tutti confermati, tranne uno. La decisione che starebbe maturando, quando mancano ancora due settimane alla scadenza del 20 marzo per le nomine delle controllate quotate del Tesoro, sarebbe quella di lasciare al loro posto gli amministratori delegati di Eni, Enel e Poste, Claudio Descalzi, Francesco Starace e Francesco Caio, e di procedere al solo avvicendamento del numero uno di Leonardo, Mauro Moretti. E' quanto riferiscono all'Adnkronos fonti vicine al dossier, puntualizzando che comunque ci sarebbe ancora spazio per eventuali ripensamenti. Per la successione al vertice della holding di Piazza Monte Grappa si profilerebbe una soluzione interna e al momento il nome più accreditato sarebbe quello di Fabrizio Giulianini, numero uno della divisione ex Selex.

La valutazione che sta prevalendo, si spiega, è quella di "assicurare continuità a gestioni che hanno prodotto risultati" e che, con altri tre anni a disposizione, "possono raccogliere i frutti del lavoro fatto finora". Un ragionamento che avrebbe coinvolto anche lo stesso Moretti, al quale si riconoscono competenza e risultati, se non fossero ragioni di opportunità a suggerire una decisione di segno diverso: a pesare è infatti la sentenza di primo grado per la strage di Viareggio, che ha condannato l'ex ad di Fs a sette anni.

Anche la poltrona considerata finora più in bilico, quella del capoazienda di Poste, dovrebbe restare a Caio. Nonostante le divergenze interne al Pd, e al governo, rispetto alla partita sempre calda del collocamento sul mercato della restante quota in mano al Tesoro. In questo caso, proprio gli attuali equilibri politici consiglierebbero di non procedere a un avvicendamento che, da una delle parti in causa, sarebbe vissuto come traumatico. Il principale candidato alla sostituzione sarebbe stato l’attuale numero uno di Terna Matteo Del Fante. Ma, anche in questo caso, l'indicazione che prevale è quella della continuità.

Intanto, Moretti sceglie un'audizione alla Camera, di fronte alla commissione Attività Produttive, per rivendicare tutto il lavoro fatto e chiarire di "aspettare con molta tranquillità" le nomine del Governo. Il manager rivisita il suo mandato, spiegandone le difficoltà e sottolineando i passi in avanti fatti sotto la sua gestione. ''Quando sono arrivato non ho trovato un piano industriale né era mai stato fatto prima'', dice, ricordando che il gruppo ''era frantumato, con tante imprese con sopra un feudatario con una specie di operatore lontano, che dava buoni consigli ma riceveva calci agli stinchi''.

Il tono e il linguaggio scelti da Moretti sono più chiari e diretti possibile. ''Il manager che, arrivato in un'impresa, deve prendere una decisione: svalutare o non svalutare, pararsi il culo o pensare al futuro del'impresa, cosa dovrebbe fare? Normalmente in Italia si fa la prima azione, si sta tranquilli'', premette, per poi insistere sul concetto: ''Spesso si fanno delle valutazioni un po' burocratiche'' e ''non si accettano i rischi, anche perché spesso producono tanti e tanti nemici che, naturalmente, poi la fanno pagare". Quindi, l'affondo: "Io sono fatto in maniera diversa, preferisco assumere rischi, perché un ad che non sa fare questo vuol dire che è inutile''.

Guardando avanti, invece, Moretti indica una possibile svolta. ''Dopo tre anni di cambiamento profondo, di ristrutturazione profonda, pur senza aver licenziato nessuno, ora è il momento della crescita e dello sviluppo''. Secondo l'ad è arrivato il momento di avviare una nuova fase perché ''abbiamo le condizioni, abbiamo le risorse e stiamo producendo molto valore''. Non solo. "Abbiamo una reputazione internazionale solida e abbiamo il sostegno degli investitori internazionali che, dopo che abbiamo presentato il piano al Senato, si sono fatti sentire perché abbiamo preso in pochi giorni quasi il 15%''. Oggi, invece, ci sono ''voci diverse e si fanno sentire anche da quel punto di vista. Fa parte delle regole del gioco'', scherza Moretti.

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