La 'maglietta solidale' nel 2011 raccolse 470mila euro. Ora riapparirà in 30 punti vendita in città. Appello al M5S. Al Nord il maltempo ha creato danni all'agroalimentare.
E' stata il simbolo dei ragazzi che con pale e scope hanno ripulito Genova dalla disastrosa alluvione del 2011: si chiama 'Non c'è fango che tenga' ed è una campagna a sostegno della popolazione alluvionata.
Con l'ondata di piena che ha colpito il capoluogo ligure il 9 ottobre scorso, 'Non c'è fango che tenga' torna ora con una raccolta fondi che sarà fatta attraverso 30 punti dislocati per tutta Genova, sabato e domenica, con l'obiettivo di raccogliere e distribuire risorse alle attività commerciali e produttive danneggiate, nel minor tempo possibile e nella maniera più equa.
L’idea è nata da Caterina Ansaldi, dai suoi due bambini che hanno disegnato la maglietta (in breve diventata famosissima) e dalla Parrocchia Santa Margherita di Marassi. Tre i modi principali per sostenere l'iniziativa: l'acquisto della t-shirt, il versamento sul conto corrente intestato alla Parrocchia Santa Margherita di Marassi o la donazione diretta presso gli infopoint sparsi per la città di sabato e domenica.
La vendita delle t-shirt sarà effettuata nei punti strategici della città, nelle parrocchie e nelle attività commerciali aderenti al progetto con le prime 20.000 magliette che saranno disponibili sabato 18 e domenica 19 ottobre.
I fondi saranno destinati alle attività commerciali e produttive alluvionate della zona di Borgo Incrociati, Brignole e Foce. Ulteriori informazioni sulla pagina Facebook 'Non c’è fango che tenga'.