Un attacco sventato e una lettera-testamento ritrovata durante una perquisizione. Everitt Aaron Jameson, il marine votato all'Isis che pianificava un attentato in un centro commerciale di San Francisco, aveva infatti già redatto il testo con il quale spiegare motivazioni e ragioni dell'attacco previsto per Natale in nome di Allah e al-Baghdadi. Una lettera scritta a mano e firmata con il nome di Abdallah Abu Everitt Ibn Gordon Al-Amriki, che oltre alla rivendicazione reca riferimenti anche alla decisione di Trump sul riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele. Il testo, trovato nel corso di una perquisizione a casa del presunto terrorista, è stato reso disponibile dall'FBI dopo l'arresto e pubblicato dai media americani.
"Ho commesso questo atto sugli infedeli (Kuffar, ndr.), in nome della Casa dell'Islam, Allah è grande!", scrive l'ex marine che accusa gli americani di portare la responsabilità dell'attacco "su di voi" perché "non esistono infedeli innocenti! Ogni miscredente in questa società nazionalista, senza Dio ne è responsabile". L'accusa di Jameson è di aver "autorizzato Donald J. Trump a cedere la Città Santa (Al Quds, ndr.) agli ebrei. Sia lui che voi siete in errore", spiega, perché Gerusalemme "appartiene ai musulmani".
"Siamo penetrati e ci siamo infiltrati nel vostro disgustoso Paese. Questi attacchi - assicura prima di inneggiare al sedicente Stato Islamico e al suo capo al-Baghdadi - continueranno finché i Leoni dell'Islam non vi travolgeranno".
Suicide note of failed Pier39 terrorist Everitt Aaron Jameson:
— Jack Posobiec(@JackPosobiec) 23 dicembre 2017
“We have penetrated and infiltrated your disgusting country. These acts will continue until the Lions of Islam overtake you” pic.twitter.com/GSLtMZ49eg