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"Non può essere imitato da caimano", Corte Ue salva coccodrillo della Lacoste

30 settembre 2015 | 11.12
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(Foto dal sito della Lacoste)
(Foto dal sito della Lacoste)

La Corte Europea 'salva' l'originalità del coccodrillo della Lacoste da possibili imitazioni di marchi che raffigurano rettili simili al famoso brand della casa di abbigliamento francese. Con una sentenza resa nota oggi, il Tribunale europeo ha infatti negato la registrazione per prodotti in cuoio, vestiti e scarpe, del marchio che rappresenta un caimano richiesta dalla società polacca 'Mocek e Wenta', dando così ragione alla maison francese.

La Lacoste aveva proposto opposizione a tale domanda di registrazione, invocando il marchio comunitario anteriore da essa detenuto per i prodotti in cuoio, i vestiti e le scarpe. E la Corte Ue le ha dato ragione. I giudici europei hanno valutato che "la rappresentazione del caimano della Mocek e Wenta potrebbe essere percepita come una variante della rappresentazione del coccodrillo della Lacoste, essendo quest’ultima ampiamente nota al grande pubblico".

Il diniego della Corte Ue alla registrazione del marchio del caimano richiesto nel 2007 dalla società polacca Eugenia Mocek e Jadwiga Wenta Kajman Firma Handlowo-Usługowo-Produkcyjna ('Mocek e Wenta') conferma il parere espresso dall'Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno (Uami) che aveva ritenuto, per quanto riguarda questi tre tipi di prodotti (prodotti in cuoio, vestiti e scarpe), l'esistenza di un rischio di confusione, "poiché il grande pubblico rischia di credere che i prodotti recanti i segni in conflitto provengano dalla stessa impresa o da imprese legate economicamente".

L’Uami aveva di fatto parzialmente accolto l’opposizione della Lacoste, negando la registrazione del segno della Mocek et Wenta per i prodotti in cuoio, i vestiti e le scarpe. La Mocek e Wenta ha allora adito il Tribunale dell’Unione europea per far annullare la decisione dell’Ufficio per l'armonizzazione del mercato interno, ma, con la sentenza odierna, i giudici del Tribunale Ue hanno respinto il ricorso della società polacca.

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