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Non solo Cecil, il dentista voleva uccidere anche un enorme elefante

31 luglio 2015 | 12.27
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 (Infophoto)
(Infophoto)

Non solo Cecil. Dopo il leone simbolo dello Zimbabwe, il dentista Minnesota Walter Palmer voleva uccidere un elefante enorme, ma non è stato in grado di trovarne uno sufficientemente grande. A rivelarlo, scrive il 'Telegraph', è stato Theo Bronkhorst, il cacciatore locale che l'uomo ha assoldato per organizzare la battuta di caccia dello scorso primo luglio ai confini con il parco di Hwange.

Mercoledì Bronkhorst è comparso davanti ai magistrati ed è stato rilasciato su cauzione. Se condannato, rischia fino a 15 anni di carcere per non avere impedito una caccia illegale. Parlando dalla sua casa di Bulawayo, l'uomo ha fornito un resoconto dettagliato di quello che è successo quella notte: "Questa caccia è andata male fin dall'inizio. Quando è arrivato il signor Palmer aveva perso il suo bagaglio e abbiamo impiegato parecchio tempo per cercalo. Quindi siamo partiti piuttosto tardi, con il sole alto. Abbiamo trovato una carcassa di elefante e l'abbiamo trascinata e spostata nell'erba alta e l'abbiamo usata come esca. Poi siamo saliti su un albero in un nascondiglio".

Dopo un bel po' di tempo "si è avvicinata una leonessa, seguita da un enorme esemplare maschio (Cecil). Era un animale magnifico. Il cliente lo ha colpito con arco e frecce, e lui è scappato nell'erba alta". Bronkhorst ha spiegato di aver avuto la sensazione che il leone fosse stato colpito, ma non ne era sicuro. Sono quindi tornati a casa per trascorrere la notte. Il giorno dopo "abbiamo trovato l'animale ferito e Palmer lo ha finito". E' stato allora che il cacciatore ha notato il collare. "Ero sconvolto, non avevo visto il collare di notte. Così presi dal panico lo abbiamo portato via. Avrei dovuto chiamare le autorità del parco - ha ammesso quindi il cacciatore - invece abbiamo preso il trofeo (la pelle e la testa dell'animale) per il quale il cliente aveva pagato".

Palmer avrebbe versato 50mila dollari per poter partecipare alla caccia grossa in cui ha colpito il leone. Tornati a casa, probabilmente ancora non soddisfatto del bottino della caccia, arriva l'altra sconvolgente richiesta da parte del dentista: "Voleva un elefante con una zanna di almeno 30 chili, qualcosa che solo un grande esemplare può avere. Gli ho risposto che non sarei stato in grado di soddisfare la sua richiesta e così il giorno successivo ha deciso partire per Johannesburg".

Palmer ha chiesto scusa per le sue azioni attribuendone la responsabilità a Bronkhorst. Sull'uccisione del leone Cecil le autorità americane hanno avviato un'inchiesta. L'Agenzia Usa per la protezione della fauna, il 'Fish & Wildlife Service', ha infatti annunciato di voler verificare le circostanze della tragica morte del felino. Il dentista, che nel 2008 venne condannato per bracconaggio, per il momento è però irreperibile. Lo Zimbabwe ha avviato la procedura per chiedere agli Stati Uniti la sua estradizione.

La vicenda ha scatenato un'ondata di proteste in tutto il mondo e nella cittadina in cui vive il dentista, costretto anche a chiudere la sua clinica. Il leone Cecil era seguito da un gruppo di ricercatori dell'Università di Oxford, che gli avevano messo il collare, ed era noto e amato fra tutti i visitatori del parco per la criniera nera.

"Ci appelliamo alle autorità responsabili per l'estradizione di Palmer, perché possa rendere contro delle sue attività illegali", ha dichiarato la ministra dell'Ambiente Oppah Muchinguri in una conferenza stampa ad Harare. "Vogliamo che sia processato nello Zimbabwe perché ha violato le nostre leggi. La polizia deve fare il primo passo per denunciare la vicenda al procuratore generale che a sua volta trasmetterà la richiesta agli Stati Uniti. Il procedimento è già iniziato", ha spiegato.

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