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Condannato si uccide in aula con veleno

29 novembre 2017 | 12.47
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Slobodan Praljak (Foto Afp)
Slobodan Praljak (Foto Afp)

"Slobodan Praljak non è un criminale di guerra. Respingo la sentenza con disprezzo", ha urlato, uccidendosi bevendo una bottiglietta che conteneva veleno. E' accaduto questa mattina durante un'udienza del Tribunale penale internazionale per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia, che è stata bruscamente interrotta. Il suicidio dopo la lettura della sentenza di appello sul caso Jadranko Prlic e di altri cinque croato-bosniaci, tra cui Praljak. "A nome del governo della repubblica della Croazia e a nome mio voglio esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia del generale Praljak" ha detto il premier croato, Andrej Plenkovic, criticando "l'ingiusta" condanna che aveva subito.

Al momento del suo intervento, il giudizio definitivo riguardante alcuni dei 22 capi di imputazione - costati agli imputati nella sentenza precedente 25 anni di carcere - doveva ancora essere reso noto dalla corte, che ha sospeso ed aggiornato i lavori.

I leader croato-bosniaci Jadranko Prlic, 58, Praljak, Bruno Stojic, Milivoj Petkovic, Valentin Coric e Berislav Pusic erano stati condannati in prima istanza nel 2013. In appello alcune sentenze sono state capovolte. Quello di oggi era l'ultimo pronunciamento del tribunale dopo 24 anni di lavoro.

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