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'Non sono un voto', oltre 1000 iscritti al convegno in Bicocca

28 ottobre 2019 | 07.37
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Oltre 1000 gli iscritti al convegno 'Non sono un voto' che parteciperanno anche a uno dei 17 laboratori sulle buone pratiche di valutazione senza voti. Quali significati veicola la valutazione? Come valutare in modo equo e rigoroso il processo di insegnamento/apprendimento? Esistono alternative al voto numerico? Quali prospettive d'azione per la formazione degli insegnanti e la politica scolastica per attuare una valutazione autenticamente formativa? Questi gli interrogativi che guideranno la discussione durante l'atteso convegno organizzato dal Movimento di Cooperazione Educativa e dall'Università Milano-Bicocca sull'attualissimo tema della valutazione scolastica.

L'appuntamento è per lunedì 28 ottobre alle 10 in piazza dell'Ateneo Nuovo 1, presso l'Aula Magna dell'Università Milano Bicocca con Cinzia Mion e Loredana Leoni, Dirigenti scolastiche, Elisabetta Nigris, Coordinatrice dei Presidenti del Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria dell'Università Bicocca e Delegata del Rettore per la Formazione insegnanti, Barbara Balconi e Franco Passalacqua, ricercatori dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca, Davide Tamagnini, maestro MCE e Anna D'Auria, segretaria nazionale MCE.

Nel corso dell’anno scolastico 2018-2019 l’Università Milano Bicocca, il Movimento di Cooperazione Educativa e Istituti scolastici provenienti da diverse città italiane hanno realizzato un lavoro di confronto e di ricerca sulla Valutazione degli apprendimenti, ritenendo questo un tema strategico per la scuola e per la formazione professionale degli insegnanti. Si è cercato di costruire una sinergia tra quanti a diversi livelli di competenza e di ricerca si occupano di scuola e di formazione - Scuole, Università, Amministrazione scolastica, Associazioni Professionali - ponendosi come interlocutori costruttivi per orientare le politiche scolastiche del nostro Paese.

Il sistema scolastico, per farsi garante dei diritti sanciti dalla nostra Costituzione (artt.3/33), ha l’obbligo fondamentale di rimuovere gli ostacoli che si frappongono al pieno sviluppo della personalità di tutti, cioè di ciascuno. I dati invece ci dicono che l’Italia è in coda tra i Paesi industrializzati per mobilità sociale e un livello di dispersione scolastica del 15% è incompatibile con il dettato costituzionale.

Per questo, dopo aver ripercorso la storia della valutazione, essersi interrogati sul come quando e perché valutare e aver indagato il concetto di valutazione autentica, i partecipanti si addentreranno nella sperimentazione di buone pratiche di valutazione oltre il voto, per poi discutere del futuro della valutazione in una prospettiva politica di miglioramento del sistema scolastico e della formazione degli insegnanti.

L’Università di Milano Bicocca, con il supporto della Conferenza dei Presidenti di Corso di laurea in Scienze della Formazione primaria, da ormai vent’anni si impegna nella formazione dei futuri insegnanti e nell’innovazione della scuola, in collaborazione con gli insegnanti e con l’amministrazione scolastica.

La convenzione con circa 1500 scuole della Regione Lombardia per il tirocinio dei futuri insegnanti, l’organizzazione di corsi e laboratori basati su una densa attività di ricerca scientifica e sulle esperienze degli insegnanti che collaborano con il Corso di laurea, e l’intensa rete di interventi formativi rivolti agli insegnanti in servizio, hanno in questi anni hanno contribuito alla ricerca sui temi della valutazione educativa e alla costruzione di una scuola democratica, capace di promuovere l’uguaglianza e di sviluppare le potenzialità di tutti i bambini.

Il Movimento di Cooperazione Educativa nasce nel 1951 quando maestre e maestri che si sentivano stretti in una scuola di matrice autoritaria si riunirono attorno all'idea di una alfabetizzazione culturale e sociale basata sulla cooperazione, per costruire una scuola nuova, nello spirito della Costituzione. Pino Tamagnini, Nora Giacobini, Mario Lodi, Bruno Ciari e tanti altri introdussero e svilupparono così in Italia il pensiero pedagogico e sociale di Elise e Célestin Freinet. Anche oggi il MCE continua a lavorare per costruire processi educativi e sociali che contribuiscono alla costruzione e al rafforzamento di una società più democratica, libera e aperta al cambiamento, e che si ispirano ai principi costituzionali, volti a garantire uguaglianza dei diritti e delle possibilità, accoglienza, rispetto e valorizzazione delle diversità, libertà di espressione, partecipazione democratica.

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