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Gas: Di Taranto, su Nord Stream cruciale appoggio Renzi a imprese italiane

10 gennaio 2016 | 14.48
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E' "molto positivo, direi cruciale per l'economia italiana e per l'immagine dell'Italia in Europa, l'appoggio del premier Matteo Renzi alle imprese italiane perché concorrano al Nord Stream", il gasdotto che collega la Russia alla Germania e che, nei prossimi anni, sarà raddoppiato con un investimento di 11 miliardi di euro. Ne è convinto l'economista Giuseppe Di Taranto, ordinario alla Luiss di Storia dell'Economia e dell'Impresa, intervistato dall'Adnkronos.

"E' giusto che, oggi che siamo in una fase di forte riduzione del prezzo del petrolio, siano sostenute le nostre maggiori multinazionali come Eni" in questa partita, evidenzia l'economista all'indomani del colloquio avuto dal premier Matteo Renzi con il presidente russo Vladimir Putin.

E, in vista dell'incontro che il nostro Presidente del Consiglio avrà nelle prossime settimane con la cancelliera Angela Merkel proprio sul dossier Nord Stream, Di Taranto spiega: "In questo scenario non vedo tanto prove d'intesa con Mosca, piuttosto è tra Roma e Berlino il vero ostacolo" che Renzi dovrà superare.

Opere come il Nord Stream, spiega l'economista Giuseppe Di Taranto, "sono infrastrutture fondamentali intanto perché si tratta di strutture relative al settore dell'energia, ma anche perché si tratta di investimenti molto importanti e, in un momento in cui risalgono i consumi e risale l'occupazione, gli investimenti restano l'altro nodo da sciogliere".

"E' evidente -osserva- che sotto questo aspetto Renzi tende a riaffermare la posizione italiana in Ue e, senza 'sbattere i pugni sul tavolo', spinga proprio gli investimenti delle imprese italiane che si traducono in crescita economica per l'Italia".

"Gli investimenti produtivi -rimarca Di Taranto- creano reddito ed il reddito crea occupazione, quindi quante più opportunità hanno le imprese italiane di investire tanto più cresce il Pil e l'occupazione del nostro Paese. Quindi Renzi fa bene a spingere in questa direzione".

Renzi, prosegue Di Taranto, "fa bene ad andare in questa direzione e la mia è un'analisi meramente economica non politica, e fa bene a riaffermare il ruolo dell'Italia in un'Europa che ha rinviato alla prossima primavera, relativamente alla flessibilità, il via libera alla nostra legge di Stabilità".

"E' giusto -afferma ancora l'economista della Luiss- che oggi, che siamo in riduzione forte del prezzo del petrolio, siano sostenute le nostre più importanti multinazionali del Paese come Eni". Tutto il quadro, però, avverte, "dipenderà da come si evolveranno i rapporti tra Roma e Berlino, ora un po' tesi".

Per Di Taranto, inoltre, "è particolarmente significativo vedere come la Germania, che è stata la più forte proponente delle sanzioni contro Mosca, sia però così propensa a chiudere accordi con la Russia sul campo energetico". E questo perchè, rimarca infine l'economista, "le sanzioni colpiscono principalmente prodotti agricoli e alimentari, mentre la Germania esporta in Russia soprattutto automobili".

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