Secondo Ji Seong-ho, un rifugiato nordcoreano 32enne, Pyongyang fa sistematicamente "pulizia", facendo letteralmente sparire le persone con disabilità fisiche o mentali
Vengono considerati una macchia per l'immagine del paese e un'"umiliazione" per il regime al potere. Per questo la Corea del Nord effettua sistematicamente una "pulizia", facendo letteralmente sparire le persone con disabilità fisiche o mentali. E' quanto denuncia Ji Seong-ho, un rifugiato nordcoreano 32enne, fuggito da Pyongyang dopo aver perso in un incidente la gamba e la mano sinistra.
In particolare Ji, che sta scrivendo un libro sulla condizione dei disabili nel 'regno eremita', ha detto che a volte i bambini con disabilità vengono portati via dal personale degli ospedali e non vengono mai più rivisti, mentre altri sono trascurati fino alla morte. "Il regime - sostiene il 32enne - annuncia che sotto il governo di Kim non ci sono disabili e tutti vivono bene e in uguaglianza, ma dietro alla propaganda c'è la sofferenza e la morte di centinaia di bambini".
Secondo i racconti di altri due disertori, esiste poi un villaggio tra le montagne remote e inospitali della provincia del Ryanggang dove vengono confinate le persone affette da nanismo. "Era lasciati completamente a se stessi, senza alcun aiuto esterno. Gli uomini venivano castrati per farli estinguere. Ormai lì non c'è più nessuno", ha detto Ji.
Lo scorso febbraio una commissione delle Nazioni Unite aveva avuto notizie di esperimenti medici condotti in "ospedali chiusi" su "persone con disabilità". Ma non era riuscita a confermarle. In uno studio separato, condotto nel 2013 da un gruppo per i diritti umani di Seul, circa il 40% dei disertori ha sostenuto che i bambini con disabilità vengono uccisi o abbandonati e il 43% ha affermato di sapere di "un'isola" dove i disabili sono costretti a vivere.
E' stato inoltre denunciato l'utilizzo dei piccoli disabili per test medici e esperimenti con armi chimiche e biologiche. Un ex membro delle forze armate della Corea del Nord, che ha disertato nel 1990, ha raccontato del proprio coinvolgimento in esperimenti simili, spiegando di aver partecipato per la prima volta a tali test, effettuati con antrace e altre armi chimiche, nel 1984.
Ji Seong ha perso gli arti all'età di 14 dopo che un treno lo ha investito mentre era svenuto per la fame su dei binari. Il personale di una stazione vicina lo ha portato con una carriola in ospedale, dove però non c'era anestetico. "Ricordo il medico che mi ha portato in sala operatoria e che mi ha tenuto mentre mi operavano. Sentivo la sega passare attraverso le mie ossa", ha raccontato.
Dopo l'operazione, il personale ospedaliero gli ha dato delle sigarette come antidolorifico, ma la gamba si è infettata e ha dovuto essere di nuovo amputata, questa volta sopra il ginocchio. Anche in questo caso, non c'era alcuna anestetico. Quindici giorni più tardi, Ji è stato mandato a casa in quanto i medici non potevano più prendersi cura di lui.
Nel 2000 gli fu permesso di andare in Cina a mendicare, ma quando tornò fu arrestato e interrogato per più di due settimane. "Ho chiesto perché. Mi hanno risposto perché ero disabile e perché avevo umiliato la Corea del Nord e (l'allora leader) Kim Jong-il chiedendo l'elemosina. Hanno detto che le persone come me devono solo morire", ha aggiunto. Ji nel 2006 ha deciso di disertare e ha raggiunto Seul dove, poco dopo, sono arrivati anche la madre, il fratello minore e la sorella. Suo padre, un minatore, è stato invece catturato e mandato in prigione, dove è morto mentre veniva torturato.
Per Ji Seong, che alcuni giorni fa ha protestato fuori l'ambasciata nordcoreana a Londra, "il regime sostiene che i diritti dei disabili in Nordcorea sono rispettati, hanno anche mandato gli atleti ai Giochi Paralimpici Asiatici di Incheon all'inizio di quest'anno. Ma è solo una facciata".
