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'Nostro figlio pestato in discoteca, aiutateci a trovare aggressore'

17 agosto 2017 | 12.50
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Daniele Bariletti (Foto dal suo profilo Facebook)
Daniele Bariletti (Foto dal suo profilo Facebook)

Picchiato in discoteca e operato d'urgenza. Dopo l'omicidio di Niccolò Ciatti, un altro drammatico episodio monopolizza l'attenzione. La vittima è Daniele Bariletti, aggredito in un locale di Jesolo da un giovane che lo ha colpito violentemente al volto, come spiegano i genitori in un'email inviata a La Nuova Venezia e diffusa su Facebook da un amico di Daniele. Verso le 3.30 della notte tra il 14 e il 15 agosto, scrivono i genitori, "un ragazzo di età compresa tra i 24 e i 28 anni... alto circa 1.90 biondo ed occhi azzurri, si è intrufolato nel privè" dove Daniele e i suoi amici stavano festeggiando il Ferragosto. L'aggressore "ha volutamente provocato nostro figlio e la ragazza buttandogli addosso una bevanda... la reazione istintiva di Daniele è stata... ma che cazzo fai... neanche a dirlo è stato colpito da 2 pugni con il solo scopo di uccidere". "Nostro figlio -prosegue l'email- è stato soccorso dagli amici e trasportato al pronto soccorso di Jesolo". Secondo i genitori, l'aggressore si sarebbe allontanato dal locale. Al giovane, nessuno avrebbe nemmeno chiesto le generalità.

Dopo i primi controlli, Daniele "è stato trasportato in autoambulanza all'ospedale dell'Angelo di Mestre". "E' stato operato d'urgenza per ridurre un'importante ematoma alla testa e ad un intervento maxillo-facciale. L'intervento è durato 5 ore" e il paziente, dopo l'operazione, è stato "tenuto in stato di coma in rianimazione". Le condizioni sono progressivamente migliorate e ora il 24nne sarebbe ormai fuori pericolo.

Il pensiero dei genitori di Daniele Bariletti va alla drammatica vicenda che è costata la vita a Niccolò Ciatti. "Seguivamo al tg nei giorni scorsi quanto successo in Spagna dicendoci indignati e speranzosi che questo, grazie alla sana educazione data a nostro figlio, non potesse mai accadere... E invece è accaduto nel nostro territorio". "Vorremmo -proseguono- che una volta tanto la giustizia fosse trasparente e che il colpevole fosse punito con la giusta severità...".

"Scrivo questo post nella speranza di identificare una persona che ha ridotto in fin di vita un mio carissimo amico...", scrive su Facebook l'amico di Daniele che ha diffuso l'email. "Giro la lettera mista a disperazione rabbia e tanta speranza dei genitori di Daniele Bariletti grazie aiutatemi e condividete il più possibile!! Inutile dire che se questa persona si riconoscesse in quello che ha fatto la invito ad andare alla prima caserma dei carabinieri e identificarsi".

"Siamo profondamente vicini al ragazzo coinvolto nella spiacevole vicenda dello scorso 14 agosto e alla sua famiglia. L’intero staff del Vanilla Club è stato messo a disposizione delle autorità per cercare di rintracciare il prima possibile l’aggressore fornendo tutto il materiale video e fotografico in nostro possesso", afferma invece Luciano Pareschi, titolare del Vanilla Club, il locale di Jesolo in cui la sera del 14 agosto è stato aggredito Daniele.

"Vogliamo sottolineare il nostro impegno, da sempre - aggiunge - perché il Vanilla Club sia uno dei locali più controllati in assoluto in Italia: selezioniamo accuratamente la clientela all’ingresso e combattiamo in modo deciso lo spaccio o l'uso di stupefacenti. Ci avvaliamo inoltre del supporto di Top Secret, un’agenzia di sicurezza molto nota e rinomata in Italia che presta servizio anche in grandi eventi come Miss Italia o la Biennale di Venezia".

"La sera dell’aggressione inoltre - prosegue il titolare del locale - erano presenti sei agenti di Polizia in servizio, le cui due auto sostavano proprio all'ingresso del locale, chiamati da noi per prevenire possibili eventi negativi da parte di un gruppo che dava segnali di disturbo: siamo sempre i primi ad allertare le forze dell’ordine per evitare spiacevoli situazioni e tutelare i nostri clienti. Ciò detto - conclude - io e tutto il nostro staff rimaniamo a disposizione delle autorità e della famiglia per ogni accertamento".

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